Hobo: Massimo Giuntoli con Eloisa Manera al MAiO! 

Domenica 3 dicembre a Cassina de Pecchi il compositore milanese con l’apprezzata violinista italospagnola in una ‘camera da musica itinerante’ ispirata all’avant rock e alle avanguardie. Prossimo concerto 1 marzo 2018 a Lecco

MAiO – Museo dell’Arte in Ostaggio e delle grafiche visionarie
è lieto di presentare:

Domenica 3 dicembre 2017
ore 17.00
Museo MaiO
Via Trieste 3
Cassina de Pecchi (MI)

HOBO

Eloisa Manera : violino
Massimo Giuntoli: harmonium

musica di Massimo Giuntoli

Ingresso gratuito

Da tempo Massimo Giuntoli ci ha abituato a una musicalità “elastica”, snella e malleabile per luoghi e progettualità. Tra il coro di Vox Populi e i suoi appuntamenti da solista, Giuntoli ha anche costruito una formazione in duo insieme a Eloisa Manera, l’apprezzata violinista italospagnola sua compagna anche nella Artchipel Orchestra di Ferdinando Faraò. Si tratta di Hobo, una formazione agile, dalle sonorità intense e possenti quanto sospese e delicate, determinata a dare vita a una “camera da musica itinerante”, capace di trasformare spazi e luoghi della più varia specie in un’inconsueta avventura sonora. Il nuovo appuntamento del duo è in programma domenica 3 dicembre al MAiO di Cassina de Pecchi, nel cartellone di Serate d’Autunno, organizzato dal Comune di Cassina in collaborazione con il Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano.

La musica di Hobo – composta da Giuntoli – è caratterizzata da una nutrita varietà di linguaggi di frontiera, con marcate influenze avant-rock, canterburiane, zappiane e novecentesche, nella più ampia accezione, alle quali si aggiungono audaci incursioni nel repertorio classico (Sonata a Kreutzberg…) e popolare (l’irresoluta contesa tra tango e valzer di Tanzer) dal sapore ironico e surreale. Insieme al giornalista e scrittore Alessandro Achilli compongono il trio HOBO Plays Robert Wyatt, dedicato alle musiche e alla figura di Wyatt.

Compositore, performer, creativo urbano e artista multimediale, Massimo Giuntoli inizia la sua attività alla fine degli anni ‘70. Dichiaratamente debitore nei confronti di maestri quali Frank Zappa, Aaron Copland e la scena di Canterbury, Giuntoli ha sviluppato un proprio linguaggio contraddistinto da un disinibito andirivieni tra l’accademia e una rosa alquanto eterogenea di altri idiomi, con l’uso ricorrente, spesso reinventato, di tecnologie elettroniche della più varia specie. Attivo dal vivo, sia in Italia che all’estero, dal 1980, ha pubblicato vari album di cui Diabolik e i sette nani (1982) e Giraffe (1992) ricercatissimi nel mercato del collezionismo. Nel corso degli anni si è impegnato in numerosi progetti che inglobano azione scenica e installazioni multimediali site specific, diventando così uno degli artisti italiani più eclettici e multiformi. Letteratura, architettura, elettronica, luoghi pubblici e siti storici e artistici: i lavori di Giuntoli trovano spazio e risonanza in location varie, nelle quali la riflessione sulla composizione, sul suono, sul rapporto con aree extramusicali è sempre significativa.

Prossimi appuntamenti di Massimo Giuntoli: giovedì 1 marzo 2018, One Song, Lecco.

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