Forever lost in space and time. Un motto azzeccato ed efficacissimo per gli Hedersleben, alfieri californiani dello space-rock che attaccano il jack, si scaldano le dita, si guardano negli occhi, si sintonizzano e saltano, smarriti nel tempo e nello spazio in un incessante flusso sonoro. E’ questa la condizione tipica di ogni formazione di rock cosmico e anche il quintetto di Oakland non è da meno: anzi, nel caso degli Hedersleben il battesimo del fuoco con l’intramontabile Nik Turner è stato un autentico passaggio di testimone.
L’ex Hawkwind ha voluto i ragazzi come opening e backing band per il suo recente tour nordamericano: scelta meritata anche per l’approccio poco accademico del quintetto, guidato da un reduce dalla rivoluzione punk del ’77, quel Nicky Garratt degli UK Subs che garantisce immediatezza, impatto e tolleranza zero verso inutili fronzoli. E dire che costoro si considerano un gruppo kraut rock, evidentemente più vicino alla vulgata Neu!/Guru Guru/Exmagma: i cinque brani di questo secondo album lo provano in pieno.
I diciassette minuti di “Zu der neuen welten” trasportano l’ascoltatore nel tipico excursus psichedelico: bordone incessante dal sapore proto-floydiano, una sequenza ipnotica con la tipica “tensione da accumulo” che si scioglie nella fuga conclusiva. Nella breve durata emergono più nitide le influenze Hawkwind, come si evince dal graffiante incipit di “(On the ground) Safe and sound”, anche se la curiosa melodia eterea di “XO5B” riporta a certe atmosfere cinematografiche tipicamente underground anni ’70. I fan degli UK Subs troveranno sorprese notevoli, i cultori della moderna neopsichedelia un lavoro piacevole.
D.Z.