L'osservazione costante mossa al progressive ha riguardato la sua storica disponibilità ad aree musicali extra rock ed extra popular: chiave di volta del fenomeno è stata infatti l'apertura alla classica, al jazz, al recupero acustico, all'elaborazione contemporanea. Minor attenzione purtroppo è stata posta sui temi e sugli argomenti, anche questi rivoluzionari: all'adolescenziale binomio amore-ribellione il progressive ha risposto parlando di filosofia e letteratura, addentrandosi in tematiche complesse quali l'alchimia, il sogno e l'utopia.
Il prog italiano ha avuto punte d'eccellenza in tal senso, passando dall'ingenua narrazione del viaggio tipica dell'epoca beat a quella più impegnata e allegorica dell'itinerario dantesco. E' questa la riflessione di partenza del saggio di Fabrizio Galvagni, docente lombardo che in questa sua opera prima per Vololibero si sofferma sulla presenza dantesca nel prog italiano avventurandosi poi in altri percorsi.
Approfondendo Trip, Metamorfosi, New Trolls e Giro Strano fino al sontuoso affresco del Colossus Project, l'autore inquadra le diverse sfumature dell'ingresso dantesco nel clima rock. E non solo: cantiche e terzine hanno ispirato cantautori e alfieri metal, operatori colti e band contemporanee, dalla Nannini ai Divine Comedy, dai Sepultura a Giovanni Sollima passando per Tangerine Dream e Decemberists. Uomo di cultura senza steccati o pregiudizi, Galvagni non si limita ad un'elencazione sterile ma illustra con commenti e riflessioni, cogliendo affinità, consonsanze e difformità tra le varie interpretazioni di episodi come quello di Paolo e Francesca.
Una scelta anomala per un saggio a suo modo originale, che offre un nuovo punto di vista nella letteratura dedicata al nostro rock d'annata. Contributi di Storti, Nuti e Croce, cd antologico allegato.
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D.Z.