Oggi Aliberti pubblica il mio nuovo libro.
Si intitola Eroi nel vento. Quarant’anni di Desaparecido dei Litfiba.
Tengo molto a questo lavoro, per un paio di motivi.
In primis Eroi nel vento completa la trilogia dei primi passi che ho inaugurato con il libro su E già di Lucio Battisti, il suo primo album senza Mogol. Il secondo è stato il testo dell’anno scorso su Ko de Mondo dei CSI, il debutto della band più importante degli anni ’90 italiani. Il terzo e ultimo tassello è questo nuovo testo sul disco d’esordio dei Litfiba, che tra un mese celebrerà i suoi quarant’anni di vita. Ne ho raccontato la genesi, i temi, il significato.
Anche stavolta ho raccolto tante interviste ai protagonisti, sia quelli che hanno ideato, scritto e suonato, sia quelli che c’erano e furono determinanti. Ringrazio davvero di cuore per la disponibilità e generosità Piero Pelù, Ghigo Renzulli, Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi, Alberto Pirelli, Bruno Casini, Federico Guglielmi, Francesco Magnelli, Federico Fiumani, Alessandro Querci, Sergio Salaorni. Per la prefazione – un tuffo nella provincia oscura di metà anni ’80 e nel potere della musica per emergere dall’ombra – ringrazio Roberto Mancinelli. Ringrazio la mia Rosaria perché c’è, legge in anteprima e soprattutto ascolta e intuisce, qualità sempre più rare.
Il secondo motivo è legato a certe dinamiche interiori sotterranee, irrilevanti per chi legge ma rilevanti per chi legge bene, dietro le parole e i concetti. Quando si scrive ci si completa, si definisce un perimetro della propria storia e lo si riapre con un nuovo senso. Da ragazzo, da obiettore di coscienza nonviolento, scelsi il servizio civile. Furono influenti Desaparecido e la Trilogia del Potere, ma anche brani della fase successiva come Prima Guardia, per coltivare un pensiero pacifista. Sottolineo il verbo coltivare, che è legato alla cura, all’attenzione per il seme, alla visione del frutto: dentro di noi c’è anche un animale belligerante e sanguinario – killers, angels, refugees, cantava Peter Hammill – che non è semplice accogliere e osservare. Questo librino forse ha cominciato a sistemare qualcosa.
Per ora, buona lettura.