Rileggendo il vasto “Prog Metal” di Jeff Wagner emerge un dato incontrovertibile: il metal progressivo ha avuto una rapida affermazione internazionale, una discografia alluvionale, ma è nato e morto in pochissimo tempo. Lo scarto esistente tra i capolavori di Queensryche, Fates Warning, Dream Theater e Pain Of Salvation e le opere degli epigoni sparsi in tutto il mondo è notevole e pochi cercano, ancora oggi, di inventare nuove strade per il genere.
Non sarà certo un capolavoro, ma “Il giardino delle delizie” degli Emisferi Paralleli va in quest'ultima direzione. La giovane band umbra prova a tracciare un trait d'union tra il lascito dreamtheateriano e la grande tradizione del prog italiano, sulla scia di quanto realizzato dai vari Fifth Season, LoreWeaver, Soul Secret e Daedalus.
Nati alla fine del 2008, gli Emisferi realizzano a quattro anni di distanza dalla costituzione un concept dedicato alla celebre opera di Hyeronimus Bosch: ancora una volta il prog si conferma strumento perfetto per il “poema sinfonico rock” e la band aderisce in pieno ai dettami, sviluppando un viaggio nelle atmosfere della tela. Inevitabile che i toni siamo molto accesi: all'interno di una forma e di uno sviluppo di estrazione prog-rock (la divisione in parti ad es.), il quintetto spinge l'accelleratore in esempi di metal sinfonico come l'ottima “La creazione di Eva”, “Inferno musicale” e “La danza della lussuria”, ipotetica fusione tra PFM e Shadow Gallery.
Molta buona volontà, tanta capacità e voglia di confezionare un bel disco: l'esordio degli Emisferi Paralleli è un convincente album di metal progressivo, con gli immancabili difetti solo in parte ascrivibili a un genere piuttosto statico.
http://www.myspace.com/emisferiparalleli
D.Z.