Effatà: Claudio Sottocornola e l’antidoto alla crisi di civiltà

Ermeneutica, postmoderno, ontologia, spiritualità: nel suo nuovo saggio il ‘filosofo del pop’ raccoglie pensieri, riflessioni e meditazioni sui dilemmi della contemporaneità, sottolineando la centralità della “cura”


CLAUDIO SOTTOCORNOLA
EFFATA’
Claude Productions/Marna
90 pagine, 7.00 euro.

Nel naufragio del contemporaneo, quale direzione, quale canto?

Claudio. Sottocornola, l'autore

A volte sono i piccoli libri a condensare in poche pagine il senso di un’esistenza, uno stile di vita, una risposta possibile all’enigma del perché viverla: è il caso di Effatà, nuovissima pubblicazione di Claudio Sottocornola per Marna Editore, un volumetto di 90 pagine che raccoglie suggestioni, riflessioni, meditazioni svolte dall’autore in occasione della sua mostra itinerante Il giardino di mia madre e altri luoghi e delle presentazioni del precedente testo Stella polare, dunque in simbiosi con il vissuto, il parlato, l’esperienza degli ultimi anni. Uscito dopo un prolifico periodo di attività in rete con il progetto web e usb Una Notte in Italia, Effatà è una raccolta di “interventi sul territorio, flash temporali dalla durata effimera” che – dichiara l’autore – “obbligano all’assunzione dell’habitus nietzscheano che, nell’affrontare i grandi problemi, si comporta come si fa con i bagni di acqua gelida: ‘presto dentro, presto fuori'”.

In Effatà Claudio Sottocornola – ribattezzato dalla stampa “il filosofo del pop” per l’originale commistione di interessi e mezzi divulgativi, unica nel suo genere – affronta in modo olistico, tra argomentazioni, aforismi, paradossi e sguardo lirico, tre piste tematiche: l’autobiografia come luogo ermeneutico privilegiato, la cultura pop di cui è apprezzato analista e interprete (anche vocale), la tradizione spirituale occidentale, frequentemente rivisitata nel contesto del declino del sacro e delle sue possibilità di trasformazione. Il filosofo lombardo invita il lettore alla riflessione, evocando sintesi possibili fra ermeneutica, postmoderno e ontologia, stimolando percorsi, domande e riferimenti che aiutino ad affrontare un tempo di “crisi”, “declino” e “naufragio”, il tutto indagato con lucidità malinconica e appassionata, attraversato da un irriducibile desiderio di riscatto.

Il giardino e la stella sono i luoghi simbolici della ricerca di Sottocornola: struggente ricordo della madre il primo e orizzonte inarrivabile il secondo, polarità fra cui si dipana il “viaggio” alla ricerca del senso e di una possibile sintesi fra terra e cielo, eternità e tempo, morte e vita. Di fronte all’ineluttabile processo di declino in atto, il professore si addestra ad un’azione di resistenza e contrasto che ha nella “cura” il suo nucleo centrale, come atteggiamento di attenzione al proprio tempo e al proprio spazio, esemplificato dalla cura materna per quel giardino che è poi diventato motivo trainante del percorso visivo e multimediale che Sottocornola ha condotto con una mostra itinerante dal 2010 ad oggi lungo la penisola. Vi è però anche un atteggiamento di testimonianza e denuncia che ha nelle meditazioni di Stella polare uno dei suoi baricentri: se il giardino è luogo della memoria e dell’origine, la stella rappresenta l’orientamento a una possibile meta del viaggio, che nell’attuale contesto di crisi rischia invece di tramutarsi in un errare privo di qualsiasi orizzonte di significato.

Claudio Sottocornola (Bergamo, 1959) è ordinario di Filosofia e Storia, giornalista pubblicista, docente di “Storia della Canzone e dello Spettacolo” presso la “Terza Università” di Bergamo, poeta, artista visuale, cantante e interprete-performer. Nel corso della sua lunga e polimorfica attività, Sottocornola ha tenuto centinaia di spettacoli e ha pubblicato cd, DVD, raccolte poetiche e numerosi saggi che spaziano dal mémoire alla riflessione teoretica e spirituale.

Claudio Sottocornola:
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