Avevo un po’ di timore.
Rumore è in edicola dal 1992, ha osservato la parabola CSI in tutte le sue dinamiche e cogliendo tante sfumature; è uno dei magazine che ho consultato e citato, poi una firma come Barbara Santi si è confrontata tanto con l’asse emiliano e con quello fiorentino. Insomma era come entrare in un’area protetta, quasi da estraneo.

Aver trovato il mio libro in un numero speciale, con tante pagine dedicate ai trent’anni di Ko de mondo, le interviste a Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Ginevra Di Marco e Cristiano Godano, le foto di Claudio Martinez su pagine grandi, mi ha emozionato.
Grazie alla redazione e a Letizia Bognanni per aver sottolineato la natura del disco che ho approfondito: un “progetto unico: borderline, cosmopolita, libero da confini di ogni genere, non a caso nato sul limitare di due epoche”.