Diario

The Rhythm Method (diary): 27 novembre 2012

Quando ero piccolo, dopo essermi ficcato nel sedile di dietro della macchina del mì babbo, scoprivo inauditi piaceri nel viaggio che ci portava ad Occiano. Gli ultimi giri di curva prima di approdare al paesello erano l’epitome della tristezza: si era già arrivati. Quando il rimbombo interiore che precede i

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The Rhythm Method (diary): 9 novembre 2012

Le farfalle scelgono i vetri anteriori delle auto per spiaccicarsi, i gatti si scaldano sui motori appena spenti, Lemmy fa i gargarismi da purcello col Jack Daniels, i saggi costruiscono paesini su schiene d’asino tra order cialis le montagne. Insomma, Homo faber ipsius fortunae, bestia etiam… A proposito di paesi,

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The Rhythm Method (Diary): 27 ottobre 2012

Io amo Firenze. Lo so, non ha lo stesso impatto di “Ich bin ein Berliner”, la retorica it’s not my cup of tea, con buona pace di Quintiliano. Però amo Firenze. Amo arrivarci anche per vie traverse, tipo via Trento. Raggiungere il Trentino su rotaia è pura gioia per gli

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The Rhythm Method (diary): 1 ottobre 2012

Se ho vinto se ho perso. Parlami ancora. Città invisibili. Tre album. Tre dischi. E quando dico dischi intendo 33 giri: copertinona, vinile, nero, tondo, puntina, solco, fruscio, erezione, orgasmone, relax. Gira la facciata e ripeti. Nativi digitali fottetevi. Tre dischi dei Kina, non so se mi spiego. Oggi pomeriggio

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The Rhythm Method (diary): 26 settembre 2012

“Buon pomeriggio signor Donato, sono Carmelo e la chiamo per sottoporre alla sua attenzione una speciale promozione di Sky!”. “La ringrazio Carmelo ma non le faccio perdere tempo, non guardo la Tv e Sky non mi interessa”. “Ma come signor Donato? Il calcio, lo sport: non guarda queste cose? Ma

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The Rhythm Method (diary): 16 agosto 2012

Sarà un fatto di identificazione. Anni e anni fa disegnavo sui banchi di scuola quelle fantastiche icone psichedeliche alla Rick Griffin e Mouse & Kelley e cercavo in giro funghetti allucinogeni. Ero giovincello, assetato di acid rock e conoscenza, ma nelle lontane plaghe in cui abitavo c'era ben poco, dell'uno

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The Rhythm Method (diary): 7 luglio 2012

Ho un'abitudine. Una bella abitudine. Ogni mattina mi piace fare colazione con un disco. Cornetto, caffè, yogurt, latte, biscotti, fette e marmellata e un album preso a caso che accompagna questo dolce interludio tra il risveglio e il carnevale della giornata che parte. Stamattina con gli occhi ancora impastati di

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The Rhythm Method (diary): 23 giugno 2012

“Caspita, chesto è cafè… E' ciucculata. Vedete quanto poco ci vuole per rendere felice un uomo: una tazzina di caffè presa, tranquillamente, qui fuori… con un simpatico dirimpettaio…”. Immenso Eduardo. Ve la ricordate Questi fantasmi? Nel rito del caffè celebrato da Pasquale Lojacono si sublima non tanto la cultura di

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The Rhythm Method (diary): 21 giugno 2012

“Pagine di libro da voltare con meccanico dolore”. Quante pagine del nostro passato sfogliamo con coscienza e consapevolezza, altro che meccanicamente, per citare Qui dio non c'è, uno dei gioielli “minori” di Claudio Baglioni. Tra le mie pagine personali talvolta mi è accaduto di sfogliare quelle di una mia vecchia

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The Rhythm Method (diary): 19 maggio 2012

Fino a giovedì mattina, avevo incontrato Girolamo De Simone solo una volta. E dire che lo conoscevo abbastanza bene: ammiravo la sua esperienza di compositore autorevole e personale, di divulgatore instancabile di “musiche di frontiera”, direttore di Konsequenz e firma del Manifesto (aveva anche recensito un mio libro sui Lingalad!),

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