Diario

The Rhythm Method (diary): 23 giugno 2012

“Caspita, chesto è cafè… E' ciucculata. Vedete quanto poco ci vuole per rendere felice un uomo: una tazzina di caffè presa, tranquillamente, qui fuori… con un simpatico dirimpettaio…”. Immenso Eduardo. Ve la ricordate Questi fantasmi? Nel rito del caffè celebrato da Pasquale Lojacono si sublima non tanto la cultura di

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The Rhythm Method (diary): 21 giugno 2012

“Pagine di libro da voltare con meccanico dolore”. Quante pagine del nostro passato sfogliamo con coscienza e consapevolezza, altro che meccanicamente, per citare Qui dio non c'è, uno dei gioielli “minori” di Claudio Baglioni. Tra le mie pagine personali talvolta mi è accaduto di sfogliare quelle di una mia vecchia

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The Rhythm Method (diary): 19 maggio 2012

Fino a giovedì mattina, avevo incontrato Girolamo De Simone solo una volta. E dire che lo conoscevo abbastanza bene: ammiravo la sua esperienza di compositore autorevole e personale, di divulgatore instancabile di “musiche di frontiera”, direttore di Konsequenz e firma del Manifesto (aveva anche recensito un mio libro sui Lingalad!),

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The Rhythm Method (diary): 7 maggio 2012

Antiviaggiatore? Antiturista? No, più semplicemente sono un disordinato collezionista di scorci ed emozioni. Le mie vacanze – solitamente brevi e intense come un blitzkrieg, oltre che inevitabilmente collegate a impegni lavorativi – lo testimoniano. Niente file ai musei, niente visite di massa a parchi, cattedrali o reggie, bensì una disarticolata

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The Rhythm Method (diary): 25 aprile 2012

Disclaimer pippaiolo per chi non mi conosce: sono l’individuo meno festaiolo del mondo. L’unica cosa che potrei festeggiare è una reunion dei Led Zeppelin – con resurrezione di sua maestà John Bonham, of course – e annesso concerto davanti casa mia. Per il resto, vade retro compleanni comunioni onomastici addii

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The Rhythm Method (diary): 13 aprile 2012

Su questo strabenedetto libro su Harry Smith non c’è uno stramaledetto spazio vuoto per scrivere: sarebbe stato un gesto simbolico perfetto. A dire il vero avrei potuto scrivere nella terza di copertina ma odio la carta flessibile: da grafoesteta quale sono preferisco il cartone rigido, così fermo e rassicurante per

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The Rhythm Method (diary): 8 aprile 2012

Non avevo mai pensato di fare radio. Non era contemplato nell’orizzonte di eventi che credevo avessero fatto la loro prossima apparizione nella mia vita. Preferivo e preferisco scrivere, affidare alle dita e agli occhi i miei pensieri. A dire il vero non sono mai stato neanche un grande ascoltatore radio:

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The Rhythm Method (diary): 5 aprile 2012

“Le avventurine”. Però bisogna pronunciarlo con fare giocoso e sorpreso, arrotolando un po’ la erre nel palato. Così mia moglie ed io chiamiamo le zingarate che talvolta ci concediamo per vagare con il corpo e la testa, alla ricerca di quell’aria profumata, di quello scorcio di tetti e comignoli, di

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The Rhythm Method: diary (2 aprile 2012)

Quando ho cominciato a cercare immagini per questo sito, mi sono felicemente imbattuto in due foto – una pubblicata, l’altra impubblicabile – che mi ritraggono bambino, seduto alla scrivania, carta, penna e tanta voglia di scrivere. Ho sempre scritto. Insieme all’ascoltare musica è l’attività che mi accompagna dalla più tenera

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