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The Rhythm Diary (28 ottobre): diary

Gli occhi sono testimoni più precisi delle orecchie, diceva un tale che come tanti tali la sapeva lunga, visto che parlava per oracoli e frammenti. In una uggiosa giornata di chiodi di pioggia martellanti l’occhio ricorda quanto ha fissato qualche mattina prima, ascoltando colori e materiali. Forme antiche e presenti

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The Rhythm Method (diary): 26 ottobre

Shot In The Dark. Da qualche tempo su Instagram mi diverto a postare immagini rosse a giorni alterni. Da Lynch a Metlicovitz passando per copertine di Lp, simboli, manoscritti, screenshot e foto zompatemi addosso casualmente. Attendevo l’uscita del nuovo video dei miei eroi di gioventù per sfoderare il Rosso Elettrico

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The Rhythm Method (diary): 26 ottobre

Spotify Red Morning. Quando porto mia figlia a scuola troviamo un’andatura comune. Quando torno a casa quell’andatura prosegue, tra il baldanzoso e l’impettito. Cambia solo la musica, affidata al Supremo Intelletto di Spotify che opera secondo le Antiche e Insondabili Leggi della Casualità. Così, dopo il ruggente Hammond di Bruce

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The Rhythm Method (diary): 25 ottobre

Evidence Of Autumn. Scrivere è uno strumento straordinario per ricambiare. Scrittura come tributo all’ispiratore remoto, che in buona parte dei casi mai verrà a saperlo – proprio per questo la riconoscenza è maggiore, affettuosa, sincera. Quando scrissi il librino sui Genesis, l’aggiunta di quel minuto tassello di novità all’esistente –

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The Rhythm Method (diary): 23 ottobre

Stavo riascoltando John Martyn. Da quanto tempo. L’uso della voce. La prende, la spinge nel naso, la graffia e la scurisce all’occorrenza, si svincola dal verbalizzare, si disconnette dal razionale. Quando si smette di inseguire si vince: su altri piani, perché su quelli canonici, gregge e massa, si perderà sempre.

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The Rhythm Method (diary): 22 ottobre

Tutto è stato già detto, ma siccome nessuno ascolta bisogna sempre ricominciare. La sapeva lunga André Gide. Ascolto come forma mentis, idee fixe, chiave di volta, pratica ciclica, muscolo interiore. Accoglienza del silenzio: un’oasi di momentanea assenza. Quando Dale Cooper suggerisce allo sceriffo Truman la regola del farsi un regalo

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The Rhythm Method (diary): 21 ottobre

Se controlli una cosa, quella cosa finirà col controllare te, diceva un tale che la sapeva lunga. Tutta la musica di cui hai bisogno, dice una rivista che la sa lunga. In ‘Fire walks with me’ Philip Jeffries riappare dopo due anni a Philadelphia. Uno si dichiara indipendente e se

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The Rhythm Method (diary): 20 ottobre

Just Landed for Nonviolence. Enzo Mari. Lea Vergine. Gordon Haskell. Nel giro di poche ore si vola o si arranca verso altri piani dell’essere o non piani del non essere. Scomparse, lasciti, custodia della memoria; mele, corpi e corde. Ieri l’anniversario della morte di Aldo Capitini. Oggi un e un’interruzione

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The Rhythm Method (diary): 15 ottobre

Lemniscata. Il copricapo del bagatto. A volte la curiosità degli uomini insoddisfatti – cervello grasso, poco valore, tanta invidia e abissali vuoti da colmare – è infinita. Elimina il superfluo, argina il contagio da stupidità. Orti chiusi.  

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