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The Rhythm Method (diary): 8 novembre

8 novembre. Mundus patet. Collegamento tra vivi e defunti, un ponte tra i diversamente esistenti, tra piani dell’essere qui o altrove. Una delle tradizioni ctonie dei romani delle origini, testa e corpo e memoria volte agli etruschi. Mondare è purificare per poter connettere mondi, esterno e interno. Grazie a una

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The Rhythm Method (diary): 6 novembre

Da ragazzetto ho raccolto tante volte le nocciole con mio padre. Quanto mi divertiva lo scotoliamento dell’albero. Le reti custodivano le nocelle. All’epoca non credo si chiamassero ancora Tonde di Giffoni. Oggi sono pregiate. Le noci le mangiavo soltanto, ammirando il gheriglio, pensando ai Led Zeppelin, scoperta di gioventù come

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The Rhythm Method (diary): 5 novembre

Boccate feline. Ogni volta che torno a casa c’è un gatto ad aspettarmi. La mia allergia alla Felinanza Universale mi impedisce di ricambiare la dedizione di questa creatura bianca e nera, dai movimenti garbati e senza suono. Di tanto intanto nutro e disseto i suoi colleghi, spesso però sbaglio pietanza

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The Rhythm Method (diary): 29 ottobre

Ho scoperto di vivere con un geco. Me lo sono ritrovato in bagno, sullo stipite della porta, era appiccicato con la beata strafottenza di chi non risponde alle leggi della gravità. Era persino bello, un colore vagamente perlaceo, direi un quarzo rosa pallido. Ci siamo guardati: lui con impassibile e

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The Rhythm Diary (28 ottobre): diary

Gli occhi sono testimoni più precisi delle orecchie, diceva un tale che come tanti tali la sapeva lunga, visto che parlava per oracoli e frammenti. In una uggiosa giornata di chiodi di pioggia martellanti l’occhio ricorda quanto ha fissato qualche mattina prima, ascoltando colori e materiali. Forme antiche e presenti

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The Rhythm Method (diary): 26 ottobre

Shot In The Dark. Da qualche tempo su Instagram mi diverto a postare immagini rosse a giorni alterni. Da Lynch a Metlicovitz passando per copertine di Lp, simboli, manoscritti, screenshot e foto zompatemi addosso casualmente. Attendevo l’uscita del nuovo video dei miei eroi di gioventù per sfoderare il Rosso Elettrico

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The Rhythm Method (diary): 26 ottobre

Spotify Red Morning. Quando porto mia figlia a scuola troviamo un’andatura comune. Quando torno a casa quell’andatura prosegue, tra il baldanzoso e l’impettito. Cambia solo la musica, affidata al Supremo Intelletto di Spotify che opera secondo le Antiche e Insondabili Leggi della Casualità. Così, dopo il ruggente Hammond di Bruce

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The Rhythm Method (diary): 25 ottobre

Evidence Of Autumn. Scrivere è uno strumento straordinario per ricambiare. Scrittura come tributo all’ispiratore remoto, che in buona parte dei casi mai verrà a saperlo – proprio per questo la riconoscenza è maggiore, affettuosa, sincera. Quando scrissi il librino sui Genesis, l’aggiunta di quel minuto tassello di novità all’esistente –

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The Rhythm Method (diary): 23 ottobre

Stavo riascoltando John Martyn. Da quanto tempo. L’uso della voce. La prende, la spinge nel naso, la graffia e la scurisce all’occorrenza, si svincola dal verbalizzare, si disconnette dal razionale. Quando si smette di inseguire si vince: su altri piani, perché su quelli canonici, gregge e massa, si perderà sempre.

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The Rhythm Method (diary): 22 ottobre

Tutto è stato già detto, ma siccome nessuno ascolta bisogna sempre ricominciare. La sapeva lunga André Gide. Ascolto come forma mentis, idee fixe, chiave di volta, pratica ciclica, muscolo interiore. Accoglienza del silenzio: un’oasi di momentanea assenza. Quando Dale Cooper suggerisce allo sceriffo Truman la regola del farsi un regalo

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