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The Rhythm Method (diary): 13 aprile

Mudra Sounds VI. Gurdjieff ha sfidato l’uomo moderno. “Tu dimentichi, non hai memoria, dimentichi. Devi ripetere, ripetere, ripetere. Non hai potere di concentrazione”. Lo ha invitato alla Presenza, all’Attenzione, al ricordo di sè. Evidentemente Monsieur Georges Ivanovič – che la sapeva lunga ma era figlio del suo tempo, delle sue

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The Rhythm Method (diary): 12 aprile

Sâdhana e Dharma. La bellezza è lo splendore del vero (Frithjof Schuon). Quando ci si immerge negli apicali abissi dello spirituale nella vita e nell’arte, si emerge gioiosamente frastornati. Il disordine si condensa in struttura, lo sguardo si fissa in circolare accoglienza. Allora l’alto è nel basso, l’umido nel secco,

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The Rhythm Method (diary): 11 aprile

Per noi signorini di buone maniere e modi garbati è impossibile non amare i postacci. Il motivo non è tanto l’attrazione per il diverso quanto l’assenza di aspettative. Al postaccio non interessa da quale clan provieni e come sei vestito, non preme che tu faccia il passaparola stiloso per selezionare

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The Rhythm Method (diary): 10 aprile

Il vuoto non è veramente vuoto, perché è il regno della Via autentica, affermava Huang-Po. Anche le copertine vuote sono piene. Quadrati magici, Sator sonori, veicoli mnemonici. Mi stavo chiedendo perché non ho mai staccato da Automatic l’osceno bollino Siae e il tondino esclamativo Nice Price. Sarà un fatto di

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The Rhythm Method (diary): 9 aprile

Chi dice che l’identità è carne, umori, pulsione. Chi dice che è anima, intelletto, idea. Chi dice che il segreto è togliere, smontare, eliminare. Chi dice che no, il segreto è mettere, rimontare, aggiungere. Chi propugna rivoluzioni e barricate. Chi propone reclame e desiderio. Conta su di me. Non contare

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The Rhythm Method (diary): 5 aprile

Il 5 aprile 1997 Allen Ginsberg ci lasciava scoprendo altre forme, visitando altri piani dell’essere. Una sua poesia del 1954, Song, scritta a San José, tradotta in Italia dalla Pivano. Parola che musica coppie di passi nella notte rossa, svuotata. Sotto il fardello della solitudine, diceva, il peso che portiamo

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The Rhythm Method (diary): 4 aprile

Adoro il conservatorismo anacronistico – forse no: siamo pur sempre in Italia – della Settimana Enigmistica. Emerge in maniera incontrollata tra le definizioni dei cruciverba, anche quelli per solutori più che abili, quel tipo di bestie mentali come me che si addentrano vogliosi nei meandri della parola. L’uso del corsivo

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The Rhythm Method (diary): 1 aprile

Secondo Stanislavski i burocrati amano i cerimoniali perché non sanno creare, i bellimbusti amano la moda perché non sanno vestire, i borghesi amano l’etichetta perché non sono capaci di ispirare rispetto. E chi ama il passato, chi vive nel ricordo dei tempi che furono? Dovevo presentare una domanda in cui

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The Rhythm Method (diary): 31 marzo

Secondo Ralph Waldo Emerson la società cospira contro la maturazione di ciascuno dei suoi membri. Ieri durante il corso di comunicazione musicale abbiamo compiuto un piccolo grande gesto: una riflessione aperta e in divenire, lontana dal dialogo verticale maestro-allievo, sul rapporto tra veridicità dell’informazione e enfasi promozionale. È emerso un

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The Rhythm Method (diary): 30 marzo

Secondo Junger la vita racchiude in sé ben più e ben altro che ciò a cui la borghesia si riferisce quando parla di ‘beni’. Chissà quante volte ci avrà pensato il buon vecchio Pete, alla disperata ricerca di consolazioni per aver perso l’occasione della sua vita. Fu defenestrato alle 11.00

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