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The Rhythm Method (diary): 6 maggio

A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata… Entrando in punta di piedi nell’impero soggettivo del de gustibus, preferisco i Beatles agli Stones (ma di poco), le castane alle bionde, le desert boots ai sandali. Il verbo preferire. È un concetto relazionale, benché avverso. Mette in connessione, ancorché in paragone. È funzionale

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The Rhythm Method (diary): 4 maggio

Intelletti sottili. Respingendo l’invasione del grossolano sezionano vagliano comprendono vedono. Garcia Marquez e le vite pubblica, privata e segreta. Eraclito e il mondo comune a tutti gli uomini, quello della veglia, e il proprio mondo particolare di ognuno, negli abissi verticali del sogno. Gli schiaffi trasversali della storia fanno dialogare

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The Rhythm Method (diary): 3 maggio

Alessandro di Cozieo. Dovrebbe essere questo il precettore menzionato ma non nominato da Marco Aurelio nelle prime mirabili battute dell’A Se Stesso. Assiologica discendenza, eredità di struttura e radici e prospettive, così si apre il primo dei dodici libri. Dal suo maestro l’imperatore apprese una straordinaria virtù: “non esser stato

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The Rhythm Method (diary): 29 aprile

Stavo facendo delle ricerchine su Sir Peter Blake ed è spuntato fuori The Dazzle Alphabet. Serigrafia in edizione limitata, un centinaio di copie, 2017; ArtRepublic ha venduto con gioia i 25 costosetti boxset laminati in oro e argento. Ogni lettera dell’alfabeto policromo misura 21 x 29.7. Chissà perchè la A

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The Rhythm Method (diary): 13 aprile

Mudra Sounds VI. Gurdjieff ha sfidato l’uomo moderno. “Tu dimentichi, non hai memoria, dimentichi. Devi ripetere, ripetere, ripetere. Non hai potere di concentrazione”. Lo ha invitato alla Presenza, all’Attenzione, al ricordo di sè. Evidentemente Monsieur Georges Ivanovič – che la sapeva lunga ma era figlio del suo tempo, delle sue

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The Rhythm Method (diary): 12 aprile

Sâdhana e Dharma. La bellezza è lo splendore del vero (Frithjof Schuon). Quando ci si immerge negli apicali abissi dello spirituale nella vita e nell’arte, si emerge gioiosamente frastornati. Il disordine si condensa in struttura, lo sguardo si fissa in circolare accoglienza. Allora l’alto è nel basso, l’umido nel secco,

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The Rhythm Method (diary): 11 aprile

Per noi signorini di buone maniere e modi garbati è impossibile non amare i postacci. Il motivo non è tanto l’attrazione per il diverso quanto l’assenza di aspettative. Al postaccio non interessa da quale clan provieni e come sei vestito, non preme che tu faccia il passaparola stiloso per selezionare

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The Rhythm Method (diary): 10 aprile

Il vuoto non è veramente vuoto, perché è il regno della Via autentica, affermava Huang-Po. Anche le copertine vuote sono piene. Quadrati magici, Sator sonori, veicoli mnemonici. Mi stavo chiedendo perché non ho mai staccato da Automatic l’osceno bollino Siae e il tondino esclamativo Nice Price. Sarà un fatto di

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