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The Rhythm Method (diary): 2 luglio

Tertium non datur, recitavano antichi padri dinanzi alla inesorabilità del sistema binario. Ma abbiamo armi preziose come la fantasia, l’abilità, l’elasticità. Tra l’esprimere la rabbia e il reprimerla c’è dunque un’altra possibilità: il silenzio. La non espressione come terza via. La rabbia è un diavolaccio che – sostiene un mio

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The Rhythm Method (diary): 30 giugno

Gli alberi hanno sempre ragione. Lo sapevano anche Tolkien, la Foresta di Fangorn e gli Ent. Noi umani siamo alberi volanti, in movimento, con le radici ben piantate nel cielo, troppo spesso dalla parte del torto. Non ci sono alberi al mare. Un cielo lungo lungo sulla sabbia. C’è chi

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The Rhythm Method (diary): 29 giugno

Chi vive in accordo col Dhamma sa che estate è transizione, passaggio tra pieni, controre misteriche. Estate è chiusura. La settimana scorsa è finito il mio corso di ufficio stampa e comunicazione, domani sera concluderò la stagione 2020/21 di Rock City Nights. Le ultime conversazioni in onda coincidono sempre con

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The Rhythm Method (diary): 28 giugno

Punta il naso a nord. Così cantava Enzo Avitabile nel suo periodo funk/soul, dritto e spedito. Il pezzo mi piaceva tanto, ma a quarantasei anni comincio a pensare che si debba puntare a sud. Meglio ancora, ai sud. Ai luoghi periferici dove per bisogno di sopravvivenza, per resistenza culturale e

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The Rhythm Method (diary): 27 giugno

Mudra Sounds VII. In my new hometown ho conversato con Gianfranco Salvatore all’ombra del Paisiello. Fonti, studio, erudizione, lettori e orizzonti editoriali, approccio interdisciplinare e capacità critica di sfuggire all’accumulo delle copertine sbavate. Uno di quegli incontri karmici in cui in pochi minuti si materializzano mondi. Ci si riannoda. Riascoltavo

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Luca Pollini: la mia intervista rock su Jam

Non è semplice stare dietro a Luca Pollini, e anche per questo gli si vuole bene. È uno dei saggisti musicali più prolifici, non si risparmia nella lettura dell’arte come fenomeno sociale e politico. Come sempre, dopo la chiacchierata in radio, si plana al web. Oggi su Jam TV una

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The Rhythm Method (diary): 24 giugno

Trascorsa la notte di San Giovanni, senza erbe senza fuochi senza sogni, il treno buca la cappa di caldo del mattino. Diari di bordo. A me piace tenerne uno, si chiama The Rhythm Method e almeno una volta al giorno compare sul mio sito. Al non maestro piace scrivere, appuntare,

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The Rhythm Method (diary): 22 giugno

La recente ondata di scoperta/riscoperta per i Can, dovuta al poderoso Live a Stoccarda del 1975, mi ha fatto pensare a Sándor Márai. Noi siamo quello su cui teniamo il segreto, ha rivelato lo scrittore ungherese nelle Braci, e ho immaginato la band tedesca come un curioso guilty pleasure sul

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The Rhythm Method (diary): 21 giugno

Se è vero, come scriveva Cristina Campo, che la poesia pura è geroglifica, da decrittare in chiave di destino, che ne sarà della poesia di Totò? Come decifrare il lascito di quella creatura storta, il patrimonio elastico e deflagrante di musicalità, fisicità, arguzia, fame, scatto e meditazione? Il genio non

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The Rhythm Method (diary): 19 giugno

Un anno e mezzo fa, nel pieno della prima, complessa e misteriosa clausura virale, facevamo delle piccole fughe. Occasionali, timorate, a volte rocambolesche perché repentine. Le bambine avevano bisogno d’aria, io di luce, a loro piaceva il senso proibito di queste scappatelle vietate, a me il gioco di quei 500

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