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The Rhythm Method (diary): 14 luglio

La strada che porta alla darsena di San Cataldo è lunga e dritta, le ombre minute. Il sole cade a piombo, una lama che spacca; vegetazione corta, casupole rade, antichi spiriti, landa incorporea. Si impone una colonna sonora arida: i Giant Sand, i Calexico, i Kyuss di Blues For The

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The Rhythm Method (diary): 10 luglio

La linea orizzontale ci spinge verso la materia. Quella verticale verso lo spirito. Il simbolismo della croce, Battiato dixit. Lucio Battisti era un verticale. Quando una materia era di suo interesse – un lp di Bob Dylan, un tomo di psicologia, un manuale di idraulica, come si innaffia un giardino

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The Rhythm Method (diary): 6 luglio

Un antico amico che oggi è Altrove – figura magistrale, formidabile specchio e avvocato del diavolo – mi diceva che conoscere è guardare indietro. Volgersi al principio per comprendere il passo, la direzione, l’orizzonte. Sono legato al mondo della stampa indipendente: è da lì che ho cominciato, prima da lettore,

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The Rhythm Method (diary): 4 luglio

La cosa spassosa di tante ricerchine che faccio nottetempo è che parto dal punto a – nello specifico: indagine su possibili punti di contatto tra stoicismo e musica – e attraversando un oceano di tag, link, connessioni e rimandi approdo a un inatteso punto b. Serendipità, pare si chiami. Il

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The Rhythm Method (diary): 2 luglio

Tertium non datur, recitavano antichi padri dinanzi alla inesorabilità del sistema binario. Ma abbiamo armi preziose come la fantasia, l’abilità, l’elasticità. Tra l’esprimere la rabbia e il reprimerla c’è dunque un’altra possibilità: il silenzio. La non espressione come terza via. La rabbia è un diavolaccio che – sostiene un mio

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The Rhythm Method (diary): 30 giugno

Gli alberi hanno sempre ragione. Lo sapevano anche Tolkien, la Foresta di Fangorn e gli Ent. Noi umani siamo alberi volanti, in movimento, con le radici ben piantate nel cielo, troppo spesso dalla parte del torto. Non ci sono alberi al mare. Un cielo lungo lungo sulla sabbia. C’è chi

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The Rhythm Method (diary): 29 giugno

Chi vive in accordo col Dhamma sa che estate è transizione, passaggio tra pieni, controre misteriche. Estate è chiusura. La settimana scorsa è finito il mio corso di ufficio stampa e comunicazione, domani sera concluderò la stagione 2020/21 di Rock City Nights. Le ultime conversazioni in onda coincidono sempre con

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The Rhythm Method (diary): 28 giugno

Punta il naso a nord. Così cantava Enzo Avitabile nel suo periodo funk/soul, dritto e spedito. Il pezzo mi piaceva tanto, ma a quarantasei anni comincio a pensare che si debba puntare a sud. Meglio ancora, ai sud. Ai luoghi periferici dove per bisogno di sopravvivenza, per resistenza culturale e

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The Rhythm Method (diary): 27 giugno

Mudra Sounds VII. In my new hometown ho conversato con Gianfranco Salvatore all’ombra del Paisiello. Fonti, studio, erudizione, lettori e orizzonti editoriali, approccio interdisciplinare e capacità critica di sfuggire all’accumulo delle copertine sbavate. Uno di quegli incontri karmici in cui in pochi minuti si materializzano mondi. Ci si riannoda. Riascoltavo

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Luca Pollini: la mia intervista rock su Jam

Non è semplice stare dietro a Luca Pollini, e anche per questo gli si vuole bene. È uno dei saggisti musicali più prolifici, non si risparmia nella lettura dell’arte come fenomeno sociale e politico. Come sempre, dopo la chiacchierata in radio, si plana al web. Oggi su Jam TV una

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