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The Rhythm Method (diary): 12 giugno

Oggi è mercoledì. Avrei dovuto pubblicare la consueta intervista su Jam ma non l’ho fatto. Il motivo è semplice: mi sono dimenticato. Come dietro grandi ricordi ci sono percorsi e vite intere, così dietro clamorose dimenticanze ci sono motivazioni e pulsioni – anche istantanee, estemporanee. La mancata conversazione musicale di

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The Rhythm Method (diary): 10 giugno

A tratti percepisco tra indistinto brusio particolari in chiaro. A volte capita di ritrovarsi nei versi dei dischi che si amano, che si studiano e si raccontano. Durante la chiacchierata sul libro CSI, Fede Torre ed io ci siamo trovati addosso l’indistinto brusio di Piazza Dante, captando con la coda

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The Rhythm Method (diary): 6 giugno

Quando William Mann trovò in Not a Second Time una cadenza eolia paragonando i Beatles a Mahler, John lo additò come un “bullshitter” (contaballe, un cazzaro in pratica), e credo che Ringo abbia detto qualcosa del tipo “A un certo punto cominciarono a trovare nelle nostre canzoni delle cose di

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The Rhythm Method (diary): 4 giugno

Col virtuale sono bravi tutti. Col reale non si può barare – e i CSI ce lo hanno insegnato – perchè entrano in campo l’emozione, le aspettative, la curiosità, il desiderio, la fibrillazione. Per questo una presentazione di tanto in tanto, nel luogo giusto con vecchie conoscenze e nuovi punti

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The Rhythm Method (diary): 24 maggio

In berbero Tinghīr significa appartenente alle montagne. Si scrive ⵜⵉⵏⵖⵉⵔ. Un nome che evoca aria e legami, la profondità del vincolo e l’altitudine della meta. L’alpinismo metafisico di René Daumal sulle vette dello High Atlas. Un anno fa, il 24 maggio, puntavamo a sud-est. Avevamo lasciato alle spalle prima Marrakech

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The Rhythm Method (diary): 18 maggio

Il mio lavoro ha due facce – e due percorsi, due direzioni – che spesso si sovrappongono, diventando una: quella del raccontare storie. Lo faccio nei libri, un diletto divenuto sempre più pressante; lo faccio nella comunicazione con Synpress, una professione divenuta sempre più esigente. In entrambi i casi, capita

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The Rhythm Method (diary): 17 maggio

La chiusura di una libreria è sempre una brutta notizia. Soprattutto quando è stato un luogo di incontri e scambio, al di là della retorica sulle librerie come avamposti culturali, laboratori di esperienze, botteghe di saperi etc etc. Mi spiace molto aver appreso che la Libreria Cibrario è in chiusura.

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The Rhythm Method (diary): 29 aprile

…Sarebbe meglio camminare carponi vagabondi pelosi di cespugli e pozzanghere padroni Maledetti e senza avere regole e riconoscere gli odori, saper le stagioni, pisciare sopra i muri, non lavarsi mai, non essere cattivi e neanche buoni… Sono alcuni versi di una canzone di Claudio Baglioni, tratta da Oltre. Si chiama

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The Rhythm Method (diary): 4 aprile

Quanto è difficile scrivere un libro. E quanto è impegnativo chiuderlo – in tempo, se possibile. Ogni volta si parte con mirabolanti buoni propositi: nuovo metodo, studio più ampio e trasversale, appunti ben sistemati e direttamente sul pc, salvataggio file plurimo onde evitare brutte sorprese, gestione certosina del tempo per

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The Rhythm Method (diary): 18 marzo

Quando si usa la parola per informare, che si tratti di un cronista manovale o di un blasonato scrittore, il primo dovere è la conoscenza. Non soltanto lo studio, ma anche l’immersione porosa nel quotidiano, fatto di orari, abitudini, ritualità. Archivio vivente della terra. Durante la giornata passata con Giovanni

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