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The Rhythm Method (diary): 25 dicembre

Due fratelli Zoppo reduci da una tombolata ad elevata competizione con le due sorelle Zoppo. Piccole ma combattive. Ovviamente ha vinto Alessandro Zoppo, che augura festante alla sua nutrita fanbase un rispettabile buon Natale 2021.

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The Rhythm Method (diary): 24 dicembre

Il segreto è nell’impasto del nome nella bocca. Una fornace che riceve l’intensità del pensiero e macina il getto della parola. Quando qualcuno pronuncia “George” in quel modo – un modo che è miscuglio presocratico di ammirazione, trasporto, gratitudine – allora è un membro della sezione esoterica. Era così denominata

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The Rhythm Method (diary): 22 dicembre

L’arte è un corpo. Un’immensa distesa composta da un unico grande tessuto connettivo. Un film, la colonna sonora, l’origine concettuale, la destinazione visiva, la congiunzione sapienziale, il risvolto scenografico, il rimando a un sospiro profondo. Un oceano sommerso di richiami ed esperienze. . Da bambino mi portavano spesso ad Acqui

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The Rhythm Method (diary): 21 dicembre

Si torna sempre a casa. Soprattutto quando hai una vita disseminata di case. Come sa bene il signor Trenitalia, che conosce i miei tragitti irregolari dell’ultimo ventennio, ho pochi rapporti con il mio territorio. Proprio mio non è, essendo un meticcio picentino/monferrino occasionalmente infiltrato nel Sannio, ma è il campo

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The Rhythm Method (diary): 20 dicembre

La bellezza regna per diritto divino, ricordava Oscar Wilde, dunque non può essere interrogata; contiene domande e risposte, spazio e tempo. Ognuno di noi abita un’estrema propaggine di bellezza, soprattutto nei frammenti che lo rappresentano. Oggi ho ospitato un giovane giornalista che ha voluto approfondire la mia storia di autore.

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The Rhythm Method (diary): 16 dicembre

Inferno. Ricordo una scena. L’antiquario Kazanian è con Rose Elliott nel suo negozietto e le dice, allusivo ma grave: “L’unico grande mistero della vita è che essa è governata unicamente da gente morta”. Spesso i film di Dario Argento hanno notevoli buchi narrativi, ma quelle falle sono lanci subliminali per

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The Rhythm Method (diary): 15 dicembre

Amore, guerra, elettricità. Il mio titolo preferito dell’anno è appena arrivato via Flares On Film, che hanno pubblicato il nuovo album About Love, War and Electricity. Concetti-simbolo, idee-forza potenti, shakespeariane direi; avrei aggiunto Via, Cielo, Terra, Comando e Regola. Col permesso di Sunzi, che non deve mai turbarsi nell’equilibrio delle

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The Rhythm Method (diary): 13 dicembre

E’ uscito il remix album di Stephan Thelen, Fractal Guitar 2. Nella fitta ragnatela chitarristica mettono le mani – dita creative che scuciono e ritessono guidate dal Nous – Bill Laswell, Jah Wobble e David Torn. Mix Translation, soundscapes notturni, pulsazioni lontane. Collisioni stellari ed echi marziali tra le note.

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The Rhythm Method (diary): 12 dicembre

Eckhart Tolle insegna a trasformare il disastro in illuminazione. I baffoni da trucker di Dickey Betts, il naso di Mark Arm che spunta dal caschetto biondo, l’occhio di Art Blakey perso nello swing. Voglio rileggere l’opera omnia di Laura Mancinelli, medioevi immaginari in punta di fioretto. L’albero dinanzi alla porta

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The Rhythm Method (diary): 11 dicembre

Mudra Sounds VIII. Let It Slow. In questi Infiniti Giorni Piovosi 13 dei Black Sabbath è presenza incessante. Folate di superdoom in sintonia misterica con l’esterno, gorgo di piombo e fango, corrispondenza d’elettrici sensi. Lo dicevo qualche giorno fa nell’incontro sui dischi del cuore: Black Sabbath gruppo del cuore, con

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