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The Rhythm Method (diary): 5 febbraio

Una trentina d’anni fa o giù di lì, nel periodo della Temibile Invasione Toscana di cinema e tivù, c’era un programma di due allegrotti – ignoro chi siano stati, uno lungo l’altro tondo – che andavano a intervistare i loro compagni di merende. Era tutto un fatto di gomitatine e

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The Rhythm Method (diary): 4 febbraio

L’Albero dell’Immagine. In questo periodo di studi su Peter Gabriel, in particolare sul rapporto simbiotico tra suono e visione, Mirco Garavaglia mi comunica di essersi laureato in Scienze dei Beni Culturali. Tesi intrigante – e anche ben fatta, letta e apprezzata: ‘Paul Whitehead, le cover sono opere d’arte’. Relatore il

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The Rhythm Method (diary): 3 febbraio

Tremoli lontani, crotali striscianti. Ieri sera ho riascoltato Howlin’ Mercy di John Campbell. Pezzi come Down in a hole sono porte spalancate sugli inferi. Non quelli fuoco fiamme e diavolacci di certo metal stereotipato. Il vocione da orco del povero John raccontava di ferite antiche, buio profondo, demoni laceranti. Il

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The Rhythm Method (diary): 2 febbraio

Ieri ho intervistato Geoff Westley. Per una volta non abbiamo parlato di Lucio Battisti, anche se il discorso finisce sempre lì, o perlomeno ci passa, staziona quanto basta, un ristoro e un respiro. L’ho interrogato per conto di Dusk, la storica rivista di Mario Giammetti dedicata ai Genesis. Il 26

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The Rhythm Method (diary): 1 febbraio

Il maestro fu perentorio: la verità è una purificazione dalle cose. Se Sanremo è le cose – nella accezione peggiore, tra l’altro – e questo nuovo dono dei Kina è la purificazione, basta solo cogliere il momento propizio: pronto, in cammino verso la verità.

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The Rhythm Method (diary): 29 gennaio

Il caffè del sabato mattina, il libro dell’inquietudine di Pessoa, Radio Radicale. L’uomo è una dinamo, partecipa all’eterno ciclo della trasformazione di energia. Ho scovato un Dennis Chambers al Buddy Rich Memorial 1989, batteria alata e marziale. Auspico la costituzione di una commissione di vigilanza sull’uso indiscriminato delle citazioni.

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The Rhythm Method (diary): 27 gennaio

O Socrate. Ho scoperto Silvio Ceccato solo con 32 Dicembre. In mezzo al bailamme stranapoletano di barbe turche, Saverio e Salvatore, sfere di riso e sfruculiamienti di mazzarelle, quel viso lungo con la chioma candida e l’accento nordico non poteva non colpire. “Vieni mia divina proporzione, mia sezione aurea, è

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The Rhythm Method (diary): 26 gennaio

Let’s get lost. Paul e Linda amavano perdersi. Ci si fa guidare dai piedi, ci si lascia alle spalle il noto che passo dopo passo si avvicenda all’ignoto, tra familiarità e sorpresa. Mi piace perdermi a Napoli. Dopo gli incontri di lavoro incasellati ad arte mi lascio trasportare dalle correnti,

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The Rhythm Method (diary): 24 gennaio

Bisognerebbe essere sempre vergini. Ripulirsi dalle macchie prima di ogni intrapresa. Tornare ad antichi candori per affrancarsi dalle sporcizie accumulate nel quotidiano, nel ciclo dei rapporti, nel ripetersi della materia. Uno dei momenti più limpidi dello scorso anno è stato Pollution, il workshop che abbiamo tenuto Giovanni Nazzaro ed io

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The Rhythm Method (diary): 22 gennaio

Prima di puntare il ditino contro l’altro per correggerlo, proviamo a correggere noi stessi. Prima di censurare l’altro perché ci provoca sofferenza, proviamo a comprendere la sua, a capirne la natura. Thich Nhat Hanh ha lasciato tanti insegnamenti che ci stimolano a ripiegare per spiegare e volare, a sostare per

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