Diario

Diario

The Rhythm Method (diary): 8 aprile

Un compare smanettone, musicante dalle antiche frequentazioni a 33 giri, mi ha mandato il suo Secret Mighty Stereo Mix di Bonzo’s Montreux . Ha messo le manone nel titanico drum solo del Maestro del Tuono e ne ha tirato fuori una sequenza wagneriana. Lo ascoltavo elettrizzato scendendo dallo scalone di

Continua a leggere »
Diario

The Rhythm Method (diary): 7 aprile

Raccontare e raccontarsi. Stamane bella chiacchierata con l’amico e collega Alfredo Salzano. Palconair di Tv7 mi ha ospitato per conversare su Beatles e Battisti, con una congrua deviazione – prima, durante e dopo la diretta – sulle batterie nel rock, da quella visibile e pittorica di Ringo a quella uggiosa

Continua a leggere »
Diario

The Rhythm Method (diary): 7 aprile

Oggi arriva in libreria Sotto gli occhi dell’agnello di Roberto Calasso. L’offerta sacrificale di Abele era una ripetizione, scrive, la prima ripetizione. Ogni mattina ripetiamo gesti meccanici, da macchine quali siamo – soprattutto al risveglio frenetico. Per rompere questi automatismi bisognerebbe reinventare il rito. Animarlo di consapevolezza. Ogni mattina, prima

Continua a leggere »
Diario

The Rhythm Method (diary): 5 aprile

Oggi tra un Nucleus d’annata – Alley Cat che a mezzo secolo ancora graffia con il suo jazz-funk-jungle – e il nuovo Mask Of Confidence, dal basso plasticoso del compianto Mick Karn a una reinvenzione materica e grumosa, ho appreso che Van Morrison ha in serbo un nuovo disco. Un

Continua a leggere »
Diario

The Rhythm Method (diary): 3 aprile

Tangerine Trees and Marmalade Skies. Nel bel mezzo di un’aspra e tesissima gara di disegno con le cucciole ho improvvisato un albero psichedelico. Venuto fuori dal sonno bestiale, perché nel risveglio chi pensa è l’animale. Sarà stato uno dei piccoli giocattoli di Cocteau, quelli che inventiamo per nascondere il vuoto.

Continua a leggere »
Diario

The Rhythm Method (diary): 29 marzo

Less is more, si diceva. All’italiana – meno è più, meno è meglio – si perde il fascino cosmopolita, esotico, per quanto la contemporaneità abbia bandito ogni ipotesi di esotismo. Apologia del librino. Opulenza di poche, misurate, sorvegliate righe. Una connotazione simbolica potente. Evoca, junghianamente, l’intuizione originaria. Giovedì ne usciranno

Continua a leggere »
Diario

The Rhythm Method (diary): 27 marzo

Ogni tanto la guardo. La posa spavalda con cui imita chissà chi. Meglio di spalle, non mi vede e non mi sente, si dice le sue cose con aria da sfidante. Ieri le raccontavo dei concerti di quattro ore dei Grateful Dead, chissà se riuscirò a portarle entrambe a rendere

Continua a leggere »
Diario

The Rhythm Method (diary): 26 marzo

Nella notte Gianni Cavina ci ha lasciato. Non puoi non amarli attori di quella pasta. Partono dalla maschera e lì tornano, il volto come laboratorio di carne e fiato, il corpo come canale tra storie e immagini. La faccia di Pupi Avati, dalle Finestre che ridono al Signor Diavolo. Il

Continua a leggere »
Diario

The Rhythm Method (diary): 25 marzo

Ho svezzato Federicaa suon di Beatles. L’ho iniziata al culto battistiano, le ho raccontato la musica del diavolo degli ultimi Doors, siamo discesi nel fango elettrico dei Black Sabbath, abbiamo cavalcato il fulmine dei Led Zeppelin. Ora, sola soletta, è nel pieno della fase glam.

Continua a leggere »
Diario

The Rhythm Method (diary): 24 marzo

Mudra Sounds X. La Grande Musica Americana dei Grateful Dead è uno straordinario atto d’amore. Non vive di passaggi bruschi o sbalzi repentini. Lo scalpitare del galoppo di Truckin’ è gentile, l’atterraggio da Scarlet Begonias all’iride festosa di Fire On The Mountain è morbido, Dark Star è il respiro degli

Continua a leggere »