Diario

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The Rhythm Method (diary): 14 maggio

Da Naima ho scoperto un bianciardino bianco e nero firmato Marco Pannella. Fare l’amore come gesto politico, poche parole per un pensiero forte. Da un paio di giorni non bevo caffè. Purificazione in corso. Oggi pomeriggio all’Accademia Lizard di Benevento masterclass sulla musica rovente, dai Judas Priest a Devin Townsend.

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The Rhythm Method (diary): 13 maggio

Quando i cromosomi ti plasmano sradicato, quando l’indole spinge al nomadismo, non esiste un territorio-casa. Ogni luogo d’elezione – anche temporaneo, occasionale – diventa tana calda. Quando studiavo diritto mi colpì un concetto, all’epoca visionario, di Stefano Rodotà: cittadinanza a geometria variabile. Siamo cittadini, elastici e mobili, dei luoghi in

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The Rhythm Method (diary): 12 maggio

Modena o San Francisco? La Via Emilia o Haight-Ashbury? Bila o Captain Trips? Corto circuito spazio-temporale, geografie mobili in un flash dall’estate dell’amore. Un fermo-immagine dai tempi gloriosi del beat che mi ha sempre colpito è questo: Gabriele Copellini, primo batterista dei Nomadi, svestito il look seppiato alla Charlatans, in

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The Rhythm Method (diary): 10 maggio

Il post di ieri su Franco Mussida a Piombino nel 2019 ha smosso sensazioni, individuali e collettive. Dopo la conversazione intensa, impervia e per questo maieutica, Franco aveva bisogno di abbracci. Condivisione di emozioni. L’emozione-fiamma del presente, non quella della nostalgia subito arginata. Sentivo la sua urgenza, mentre l’assessore parlava

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The Rhythm Method (diary): 8 maggio

Federica ha dieci anni. Apprezza in lontananza, con la coda dell’orecchio, immersa nelle letture, degna figlia. Ha il suo cammino. Eleonora quasi cinque. Ha voglia di esperire, di immergersi, mani sporche. Ha paura dell’Ultima Luna, sente le papere in Cosa sarà, vuole sempre Caro amico ti scrivo. Ogni tanto ci

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The Rhythm Method (diary): 7 maggio II

Piove. Due passanti si ritrovano sotto la stessa tettoia. Si riparano. Non si dicono che piove. Non parlano di pioggia. Non è necessario. Piove, chiaramente. Il dire è dichiarare; rendere chiaro. Dirigere luce su una zona d’ombra. Il dire è anche svelare, poi rivelare; l’istante eterno tra la caduta del

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The Rhythm Method (diary): 7 maggio

Arriva da lontano, si sente tutto, quel rimbombo interiore. Ognuno ha il suo, dall’esplosione della primavera al fiorire di un amore, di un’opera d’arte, di un’iniziativa. Stamattina siamo qui, in un nuovo luogo di lettura e di incontro.

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The Rhythm Method (diary): 6 maggio

Ho ricordi vaghissimi, sfuggenti, impalpabili di quel pomeriggio di tarda estate. Avevo neanche 12 anni. Murettino bordo campo al sole tenue del tramonto, un gruppetto di ragazzi stravaccati attende il concerto. Arriva un giovane bello, magro, lunga chioma nera, mezzo nudo, kilt e anfibi, andatura ciondolante, bottiglia misteriosa tra le

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The Rhythm Method (diary): 5 maggio

Goccia dopo goccia. Ieri sera ho svuotato la bottiglia d’olio, travasando il fondo in una tazzina. Ho osservato il tondo gialloverde, un minuscolo mare interno colato dall’alto, che avvolto dal bianco circolare ha preso nuovo tono. Un mélange di oro vecchio e solidago scuro, mutazione alchemica che deriva da interazione.

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The Rhythm Method (diary): 4 maggio

Non ci vedevamo dal gennaio del 2020. Poi il covid, le distanze, i fatti sghembi della vita e una vita piena di fatti storti. Ragazzi magici come lui. Se fossi un demiurgo egoista, prenderei Paolo e lo fonderei con gli altri tre o quattro miei amici storici. Fratelli preziosi, sparsi

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