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The Rhythm Method (diary): 16 giugno

Tutto deve finire, dallo spirito alla materia. Anche la radio si avvia al termine del suo ciclo. Prima di andare in onda è nostra buona norma sbevazzare al baretto adiacente. Ieri però abbiamo esagerato con la crema di caffè che ha temporaneamente sospeso alcune funzioni vitali. La foto celebrativa degli

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The Rhythm Method (diary): 14 giugno II

Ascoltare le reazioni del pubblico – il respiro, l’occhio sgranato, il sorriso del “ma questo lo sapevo” – è necessario. Col feedback della sua tempesta elettrica Jimi Hendrix ha eretto muri di suono. Con quello umano di chi ci ascolta noi piccoli raccontastorie possiamo costruire percorsi di senso. Alla fine

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The Rhythm Method (diary): 14 giugno

Quando penso alla mia tesi di laurea mi si allarga il sorriso. La scrissi in una manciata di ore notturne strappate al riposo, tra frammenti di minuti diurni durante il lavoro. Più che un testo scientifico, fu lo scatto improvviso di un velocista che per miracolo aveva trovato un varco

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The Rhythm Method (diary): 13 giugno

Alle pareti della Study House al Prieuré erano affisse 12 frasi. 12 non è un numero casuale. La seconda recitava: La più grande conquista per un uomo è quella di essere capace di fare. Demetrio aveva fatto per scoprire, aveva scoperto il fare. Con la sua unicità, il suo essere

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The Rhythm Method (diary): 12 giugno

Le scale della fanciullezza. Ci si sedeva a chiacchierare. Il muro giallo non c’è più, da qualche tempo l’intonaco antracite dilaga con piatta banalità. Alle giostre Eleonora ha trovato una pietra luminosa. Domeniche di ritorni e sorrisi.

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The Rhythm Method (diary): 10 giugno

Michelangelo Iossa mi parlava spesso di Chiara Amato. Della sua arte, della sua incontenibile passione per i Beatles, Paul in particolare. Non ricordo più se l’ho conosciuta di persona, a volte i social che tanto avvicinano confondono le acque sovrapponendo reale e virtuale. Di sicuro ho visto tante sue opere

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The Rhythm Method (diary): 8 giugno

Il vinile dell’anno uscirà il 9 settembre. Appena arrivato si è imposto stoppandomi Meantime degli Helmet, ma vista la tracotanza con cui si è presentato non gli si può voler male. Bello, grande, apribile, spazioso, zeppo di simboli, colori, personaggi, spirali, vortici. Il largo anticipo con cui è apparso impedisce

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The Rhythm Method (diary): 7 giugno

Caputarsi una volta al giorno è cosa buona e giusta. È un incontro col benessere, musica col sorriso. Posologia dello swing, andante con brio. Ne approfitto per fare un po’ di musica. Un gioco di respiro demodé ma mai così pertinente, soprattutto se raffrontato al fiato corto degli ottoni sintetici

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The Rhythm Method (diary): 6 giugno

Veterani delle guerre psichiche. Un tempo lontano viveva dentro me un minuscolo collezionista radicale. Rannicchiato e sospettoso come Gollum, godeva aprendo da dietro i nuovi libri, sondava voglioso gli indici dei nomi. Chi c’è, chi non c’è, ce l’ho, non ce l’ho. Ogni tanto riemerge dalle plaghe oscure e si

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The Rhythm Method (diary): 5 giugno

I pensieri vanno a passo di danza e mi portano lontano da qui, ad analoghe passioni d’infanzia morte lì, cantava il maestro Caputo ai tempi dello smoking. Hemingway Caffè Latino. Power Rumba Swing da bovarismo estivo. Poesia è passo, è lontano, è vicino nell’infinito. Ma soprattutto è oracolo, specchio poi

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