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The Rhythm Method (diary): 8 luglio

Trovafestival è una guida preziosa. Consulto spesso questo sito che nel tempo è diventato una mappatura dei festival sparsi sul territorio nazionale. A volte è anche una risorsa formidabile per rassegne che organizzo o promuovo, da Covergreen a Roccella Jazz, da La Spezia Jazz al TrentinoInJazz. Il passaggio ulteriore –

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The Rhythm Method (diary): 8 luglio II

Quanto sono importanti le pause. Le sospensioni. Che poi non si è mai fermi, ci si trova a swingare tra passato e futuro senza acciuffare il presente. Che è inafferrabile per definizione. In un momento traballante di sosta ho pensato di avviare un lavoro d’archivio: sistemare in ordine cronologico antiche

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The Rhythm Method (diary): 5 luglio

Amarezze pomeridiane di un papà 47enne. Relax dopo pranzo, arrivano foto da Covergreen, Castagneto Carducci 25 giugno: – Fede guarda che belle le foto di Stefano Taddei. – Papà ma sembri vecchio! – … – Sì papà, in questa foto sembri davvero vecchio. – Che devo dirti, speriamo di essere

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The Rhythm Method (diary): 5 luglio

C’è chi va in campeggio, o in treno, e porta con sé le inutilità della casa intera. Trasporta il superfluo di un vissuto, di un abitato, in luoghi di transizione, mobili e fugaci. Persistenza della confortevolezza. C’è chi sul desk del pc o come screensaver del telefono usa immagini familiari.

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The Rhythm Method (diary): 4 luglio

Un monolite nero. La presenza è continuità. Come presentimento, predestinazione, precorrenza. L’essere nel tempo. La scarica elettrica di Achille, senza interruzione; senza sospensione. Altro doveva essere il mio nome. Antichi spettri annidati nel cervelletto decisero diversamente. Etichette apposte con marchio di fuoco, feudalità del controllo. Altro avrebbe dovuto essere, per

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The Rhythm Method (diary): 30 giugno

Ogni anno, finita la radio, si apre l’Era Corta della Mestizia. È tipo il secolo breve, dura giusto qualche giorno, il tempo di metabolizzare la mancanza del microfono, dell’ebbrezza delle playlist, della gioia dei feedback. Poi la macchina dell’ascolto si rimette in moto e corre fino a settembre, quando RCN

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The Rhythm Method (diary): 29 giugno

Ultimo giorno di radio. Si torna in onda a settembre. Passeggiata pre-diretta lungo il corso. Playlist sotto l’alito impietoso di una fornace. Let It Slide della Tedeschi Trucks Band: il nuovo Crescent non è ancora entrato in circolo, il disco di qualche anno fa ha il respiro degli dei del

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The Rhythm Method (diary): 28 giugno

Nei villaggi di frontiera guardano passare i treni. Qualche giorno fa eravamo alla stazione di Donoratico. Abituati ad allestire Covergreen in ariose piazze sul mare, chiostri esoterici o intimi larghetti, eravamo un po’ straniti durante il montaggio pomeridiano della mostra di Paolo Mazzucchelli. Col passare delle ore e il transito

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The Rhythm Method (diary): 27 giugno

Mudra Sounds XI. Ogni tanto mi diletto con gli haiku. Mi diverte e mi stimola il rapporto tra la regola e l’impeto, tra la costrizione della brevità e lo slancio del poco. Questo connubio solo in apparenza non conflittuale è sciolto nell’immagine, risolto nella costituzione di un immaginario. Il primo

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The Rhythm Method (diary): 26 giugno

In una delle sue ultime interviste prima del gennaio 1999, Fabrizio De Andrè dichiarò: L’ispirazione è un fluire improvviso di energia. È un momento che non arriva a comando: bisogna saperlo aspettare. Ieri sera nel miracoloso abbraccio della piazzetta di Castagneto Michele Cortese ed io abbiamo percepito tutto il fluire

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