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The Rhythm Method (diary): 11 ottobre

Oggi ho compiuto 47 anni. L’età anagrafica è come la vita, impermanente e transitoria, quindi poco rilevante. A volte ci gioco, ad esempio quando faccio il saggio con i giovincelli o quando mi mostro fresco e tosto con gli amici fratelli maggiori. Bilancia ascendente leone, il meglio che si possa

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The Rhythm Method (diary): 11 ottobre

Le connessioni sono sempre la cosa più divertente. Conosco Alessandro Monti da un ventennio ma ci siamo incontrati solo domenica pomeriggio. Non ricordavo che il nostro primo contatto fosse legato a illeciti scambi di bootleg dei Van der Graaf. Lo ha rivelato pubblicamente, mentre in privato mi ha aggiornato sulle

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The Rhythm Method (diary): 9 ottobre

Ogni 9 ottobre. La vita è scandita dal numero, da tanti numeri che legano, uniscono. Danno ritmo e senso; connettono ed emozionano. Oggi John avrebbe compiuto ottantadue anni. Parleremo di lui anche attraverso la copertina di Menlove Ave., 3 novembre 1986. Andy Warhol sarebbe scomparso una manciata di mesi dopo.

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The Rhythm Method (diary): 7 ottobre

C’è un passaggio a me caro del De Tranquillitate Animi che da Seneca passa, inevitabilmente, agli amati Epitteto e Marco Aurelio. L’utilità del ritiro, la pulizia. Accostarsi al proprio sentire e discendere in sé onde evitare il disturbo dell’ordine interiore. Ma ritiro non è isolamento: la solitudine farà provare nostalgia

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The Rhythm Method (diary): 6 ottobre

Ogni 6 ottobre. Accadimenti ripetuti e non. Cuori aperti e nudi, confidenze al sole di ottobre. E poi ritorni di note e artisti. Il 6 ottobre nasceva Ivan Graziani. Usciva Foxtrot dei Genesis. Usciva Red dei King Crimson. E chissà quanti altri eventi e non eventi nel laboratorio del tempo.

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The Rhythm Method (diary): 30 settembre

Dopo ogni evento, che è una calorosa sequenza di parole ascolti sorrisi sguardi domande risposte suoni ancora parole, si impone l’antico auspicio di Goethe: che si torni a una silenziosa contemplazione. Temporanea, mi permetto di aggiungere, per poi tornare a fare spazio tra i rumori. Ieri sera alla Libreria iocisto,

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The Rhythm Method (diary): 26 settembre

Il primo incanto del Giappone è impalpabile e volatile come un profumo, scriveva. Padre irlandese, madre greca, nacque a Lefkada (Leucade). Quanta potenza hanno i nomi. Soprattutto per Lafcadio, che per volontà superiore fu battezzato come l’isola natia. Mare ovunque ci si volti, classicità. Il nome per esteso, che suonava

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The Rhythm Method (diary): 23 settembre

La vita ci dà tanto. Abituati come siamo a soffermarci troppo spesso – forse sempre – sulle nostre mancanze, perdiamo di vista le presenze. E la bellezza. Chi fa il mio mestiere riceve quotidianamente il dono di potersi nutrire di bellezza. Così, allontanato il pensiero di ciò che non c’è,

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The Rhythm Method (diary): 20 settembre

La seconda delle 18 regole del Dalai Lama è un invito alla vigilanza. Più lontanamente, all’osservazione di certi meccanismi legati alla perdita, alla sconfitta, a quel grande omaggio che è la rinuncia cosciente: Quando perdi, non perdere la lezione. La privazione – di un bene, di un affetto, di un’occasione

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The Rhythm Method (diary): 19 settembre

Nel 1999 il Dalai Lama ha scritto 18 regole. Non è un decalogo da seguire in maniera acritica e supina: è un cammino dettato da compassione e amore, la forza alla quale tutto l’universo obbedisce. Provo a tirare fuori una regola al giorno, in omaggio a una promessa di miglioramento.

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