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The Rhythm Method (diary): 11 gennaio

11 gennaio. Ognuno custodisce il proprio De André. In questi giorni di riascolto, ricordo e ricorrenza, penso a Crêuza de mä. La scoperta su una cassettina registrata chissà da chi ai tempi del liceo. Non in tempo reale, ma sull’onda marinara del lento rilascio dell’album. Una risacca di poesia bagnata,

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The Rhythm Method (diary): 10 gennaio

La gioia del Ritiro. L’ingresso nelle Segrete Stanze. La Dimora del Suono. Ho sempre amato vivere la musica così, un giardino segreto coltivato con anni e anni di ascolto attento, devoto, grato. Un buon disco diventa l’occasione per un sano retrocedere dal mondo. Ricordo una decina d’anni fa l’immersione nelle

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The Rhythm Method (diary): 4 gennaio

I padri separati hanno un dolce e amarissimo senso di colpa. Dentro ogni carezza c’è un sospiro profondo e lento, un pesante panno bagnato sul petto; dietro ogni gesto c’è la lontana speranza che un giorno si sia compresi. Soprattutto verso sera, quando il mento a piombo ti curva sui

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The Rhythm Method (diary): 3 gennaio

Durante questi ultimi fuochi di permanenza nella Tana del Lungo Passaggio ho tanto atteso un libro. Avevo visto il fogliettino del corriere ma del pacchetto non vi era traccia. Da nessuna parte. Lo ricomprerò, pensavo, ma sotto sotto pensavo ancora di più che avrei posticipato l’acquisto: quando salta la connessione

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The Rhythm Method (diary): 28 dicembre

Bruno Lauzi e Bruce Springsteen. Pino Daniele e Pink Floyd. Fred Bongusto e PFM. Accostamenti stridenti, per alcuni quasi blasfemi, che trovano un senso nella narrazione che annoda i fili di vari racconti. Ieri sera abbiamo provato a connettere, guidati dalla potenza simbolica dei vinili, storie, esperienze, avventure tra Italia

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The Rhythm Method (diary): 25 dicembre

Quando si fa parte di questo gruppo sgruppato e sgarrupato, senza rito di iniziazione e senza tessera di iscrizione, congrega di atomi non comunicanti, quella dei lupi solitari sradicati, il natale si presenta sempre come una colossale rottura di balle. Poi quando meno te lo aspetti, ma quando sei già

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The Rhythm Method (diary): 23 dicembre

Un luogo ricco di storia come il Real Sito di Carditello è l’ambiente ideale per i migliori storytelling. A differenza dei nostri spettacoli su Battisti e Beatles, che nonostante la ricercatezza hanno una forza comunicativa maggiore, A National Anthem ha un tratto esoterico al quale tengo molto. Non è solo

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The Rhythm Method (diary): 21 dicembre

Comunicare le cose belle nei giorni simbolici come il Solstizio d’inverno ha un sapore speciale. Tra l’altro ho scoperto che oggi è, in particolare in Canada, l’International Rush Day. Geddy Lee e Alex Lifeson gongolano: non se l’aspettavano, oltre quarant’anni fa, che ogni 21.12 si celebra anche uno dei loro

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