A guardarli, seduti su quel divano in riva al mare in una giornata uggiosa, assomigliano tanto alla miriade di gruppetti indie/alternative/post alla ricerca di se stessi. Ad ascoltarli, sono invece una delle più interessanti nuove proposte arrivate dal nuovo prog europeo negli ultimi tempi. I Delusion Squared sono un trio anglo-francese che cerca un posto al sole spaziando tra le varie anime del prog contemporaneo, il secondo album è un buon seguito di quel debutto così apprezzato dalla stampa connazionale.
“II” è un’unica e articolata suite divisa in movimenti ma i DS lavorano bene per evitare tanti stereotipi del prog storico: puntano molto sulla sospensione acustica (“Unexpected messiah” e “Naked solipsism” svettano per delicatezza e garbo) e sulle suggestioni pop-rock, spaziando tra gli ultimi Anathema e reminiscenze di It Bites e Jadis, ricordando anche lo Zuffanti del progetto Aries.
L’album è un cupo e minaccioso concept architettato e allestito con evidente professionalità, peccato che già al primo ascolto riveli alcune crepe. Ferma restando la bontà dell’intelaiatura generale, la capacità dinamica di passare da atmosfere romantiche care al dream-pop a momenti serrati e ruvidi (“Necrogenesis” e l’eccellente “Revelation” tra i migliori esempi), il trio non convince completamente. A colpire è la voce di Lorraine Young, adatta al contesto ma poco incisiva e fin troppo monocorde per spiccare il volo.
Per gli amanti del new progressive “II” potrebbe essere un must: ad un ascolto più attento i Delusion Squared non sono che una band promettente bisognosa di mettere meglio a fuoco determinati aspetti della propria formula.
http://www.delusionsquared.com
D.Z.