Rhymers’ Club, con il contributo di NuovoImaie, pubblica l’album del fondatore dei Rione Junno. Un disco passionale e urgente made in Naples, con Elio Manzo dei Bisca, Rosario Acunto e un testo di Sergio Maglietta, tra indie-rock e canzone d’autore

FEDERICO SCARABINO
Cose che accadono
Rhymers’ Club 2025 | distr. SoundFly/Self
6 tracce | 21.57

«Cose che accadono è personale, è una necessità; parte da un pensiero che viene da lontano e che ha trovato lo slancio e la scintilla definitiva a voler manifestarsi di recente, qualche mese fa. È davvero un disco dal respiro ampio. Come un cassetto nascosto con all’interno appunti, frasi, frammenti, testi mai utilizzati, ma sempre rimasti lì, uno sull’altro. E poi arriva il 2024, un anno molto particolare con stravolgimenti emotivi e pratici che hanno smosso tanto dentro di me e che mi chiedevano e necessitavano di risposte… Ora, in modo più cosciente, posso dire che un po’ di quelle risposte le ho date e me le sono date in musica, proprio scrivendo questo album».

Un album personale. Un diario nato da appunti, frammenti, sentimenti, stati d’animo, riflessioni, incontri, ricordi, speranze, tutto affidato a testi stesi nel tempo e mai usati che finalmente, con uno stato di grazia che solo la musica e l’empatia artistica riescono a esprimere, sono diventati disco. Si intitola Cose che accadono, l’album d’esordio di Federico Scarabino, pubblicato da Rhymers’ Club, con il contributo di NuovoImaie.

Federico Scarabino è noto per essere il fondatore e il motore della storica band Rione Junno, che quest’anno compie 25 anni di carriera. Ma a differenza del suo gruppo, attivissimo in Italia e all’estero nell’area world music soprattutto dopo l’entrata nel movimento Taranta Power di Eugenio Bennato, Scarabino solista guarda altrove: all’indie-rock, alla canzone d’autore, a una musica che si è nutrita sia di energia che di riflessione, sia del brivido elettrico che della malinconia e del ricordo. Cose che accadono è figlio di un’urgente esigenza espressiva che ha caratterizzato tutta la genesi, ricorda Federico: «È proprio così: le cose accadono. Benchè abbia radici e legami che stanno nel passato, ho scritto questo album in poco tempo, pochissimo direi. Per questo parlo di ‘esigenza’ perché nella vita sì, le cose ci accadono. Ho trovato il titolo dell’album sin da subito perfetto, è uno slogan moderno, un vestito che sta bene a ognuno di noi, può essere un incoraggiamento, una presa di coscienza, un augurio, una scommessa, un momento speciale nella e della vita… è di certo una possibilità con la quale ogni persona deve confrontarsi».

Cose che accadono è un’opera che nasce da Napoli. La produzione artistica è napoletana, accanto alla voce e alla chitarra di Federico compaiono Elio ‘100 gr’ Manzo dei Bisca (chitarre elettriche) e Rosario ‘Emiro’ Acunto (programming, basso e cori); l’album è stato registrato alla Strega Studio, il mastering effettuato a Nut Academy, entrambi a Napoli. E il testo del brano che dà il titolo all’opera è stato scritto da Sergio Maglietta dei Bisca. In un weekend napoletano, un pomeriggio in studio con microfoni aperti, canzoni in libertà accennate e poi costruite tassello per tassello dal vivo in sala, i sei brani hanno rapidamente visto la luce e conservano l’incanto e la vitalità di quella scintilla iniziale. «Napoli è davvero la mia seconda casa, anzi musicalmente direi la prima! Tanto di me è nato ed è maturato qui, a Napoli. La mia vita privata e sentimentale che mi ha fatto vivere Napoli come ‘casa’. Taranta Power nei primi anni del 2000 con Eugenio Bennato e musicisti straordinari con i quali abbiamo girato tutto il mondo partendo proprio da Napoli. Il Nut Studio, su ai Camaldoli, sala d’incisione dove sono nati i nostri album e crocevia di incontri entusiasmanti man mano che lo frequentavamo, da Elio 100gr e Sergio dei Bisca, a Vinci Acunto, a Rosario, a Sha-one, a Francesco di Bella, Luca dei 99, a Enzo Gragnaniello, a tantissimi amici incrociati lì… Quell’energia per me è rimasta immutata ed in questo album anzi è stata fondamentale per avere uno slancio e una certezza solida sulla quale basarmi: “Se qualcosa di bello deve uscire, non può uscire in nessun altro posto se non qui, a Napoli”».

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