L’ottimo Davide Riccio, instancabile animatore di Kult Underground,
ha voluto realizzare con me un’approfondita intervista su Prog. Una suite lunga mezzo secolo (Arcana),
buona lettura!
Davide
Ciao Donato. Anzitutto voglio chiederti perché sei diventato un cultore del rock progressivo. Perché questo genere musicale ti appassiona così tanto da preferirlo, credo, ad ogni altro?
Donato
Ciao Davide, è un grande piacere accogliere le tue domande, sempre stimolanti e curiose. Per carattere, curiosità personali e anche per mestiere, ascolto praticamente di tutto ma è vero, il progressive ha uno spazio speciale nei miei ascolti e nella mia formazione, anche se non lo preferisco in maniera assoluta ad altre cose. È sicuramente l’ambito musicale al quale ho dedicato le maggiori attenzioni. Vedi, il prog è come un grande scrigno, passano gli anni ma se sei curioso e intraprendente puoi sempre trovare cose nuove e sorprendenti: penso che la sua caratteristica principale sia l’unione di diverse anime e sensibilità, proprio per questo è una musica appassionante. Credo che sia naturale e possibile per chi ascolta i Soft Machine passare a Miles Davis e a Terry Riley, per chi ascolta King Crimson, Genesis e Renaissance andare alle radici con Holst, Elgar, Britten, Delius e Vaughan Williams, così chi impazzisce per il kraut rock non avrà resistenze nella ricerca dei contatti con l’esperienza di Stockhausen. Un grande segreto del progressive, che sicuramente ha molte “tare genetiche”, è in questo custodire dentro di sé potenziali collegamenti.
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