Dove avevamo lasciato Alberto Rigoni? Difficile dirlo, vista la frenetica attività dell’instancabile bassista veneto: al di là della collaborazione con Alexia, di un endorsement con Alusonic con tanto di signature e della nuova operazione Vivaldi Project (con Mystheria), l’ultimo tassello discografico risale al 2012, ovvero “Three Wise Monkeys”.
Il nuovo disco “Overloaded” parte proprio da dove si concludeva il suo terzo album solista: da un buon progetto di prog-rock moderno, dal taglio strumentale e dal respiro internazionale non solo per gli ospiti coinvolti, come Marco Sfogli e Simone Mularoni, figure sempre presenti nei dischi di metal prog stranieri. Il concept di fondo riguarda la saturazione alla quale siamo sottoposti a causa dei fattori meno positivi della tecnologia, il sound evidentemente assorbe tale idea-forza: heavy prog serrato e dirompente (l’assalto di “Chron” non lascia scampo), con momenti di quiete e melodia (“Floating Capsule”) che rendono il disco scorrevole e non così monocorde come accade per molti album simili.
Come autore, produttore e bassista, Rigoni è molto presente ma “Overloaded” non è un lavoro totalmente bass-oriented, anzi: la titletrack, l’articolata “Corruption” e “Ubick” sintetizzano in modo esauriente questo lavoro di gruppo, concepito per una band e non per uno sfoggio bassistico. Un lavoro dinamico e grintoso.