Benedetta AltRock. Come accaduto per i Ciccada, intrigante novità trovata in Grecia, l’etichetta milanese pesca in Israele e scova un’altra bella realtà progressive contemporanea: Musica Ficta. E’ una formazione di Gerusalemme attiva da un decennio, fondata nel 2003 dal chitarrista Udi Horev: un sestetto dedito a un’inteligente rivisitazione del patrimonio “classico” anni ’60/’70, un prog-rock moderno e aggiornato che guarda al passato con parsimonia, senza eccessi di nostalgia. “A child & a well” risale al 2005: Udi mise in piedi la band, registrò l’album insieme a Gil Stein dei Trespass, dopo l’intervento al mastering dell’ottimo Udi Koomran il disco autoprodotto vide la luce nel 2008, dopo quattro anni la collana Fading di AltRock lo pubblica “ufficialmente”.
I MF sfoderano un accattivante apparato di rock sinfonico imbevuto di folk, un’ideale incrocio tra Yes e Jethro Tull, Curved Air e ELP, con la vocalità distintiva di Julia Feldman, il buon interplay tra i cinque musicisti (tra i quali spicca, per presenza e gusto, il flautista Dvir Katz) e Horev al centro, artefice di un chitarrismo che volteggia tra arpeggi fatati e riff rocciosi (vedi “Run free you idiot” oppure “The postman”). Un prog-rock ben organizzato, quasi “geometrico” eppure fluido nell’alternanza di atmosfere tra acustico ed elettrico, tra folk e sinfonismi, con la scelta della lingua madre che evoca culture lontane. Il trittico d’apertura – la title-track, “The Fall” e “Man & angel” – e la suggestiva chiusura di “A fantasy” ribadiscono che si tratta di un lavoro formalmente impeccabile, con qualche momento di stanchezza e prolissità che però non intacca l’impianto dell’opera.
Abili nell’entrare in composizioni che rievocano la migliore PFM o certe caratteristiche canterburyane, i Musica Ficta sono una scoperta davvero piacevole. Attendiamo con curiosità un secondo lavoro.
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D.Z.