NoWords pubblica il quarto album del prolifico fisarmonicista campano. Registrato a Riyad con musicisti brasiliani e canadesi e la partecipazione di Luca Rossi, è un viaggio tra jazz, world music, esotismo e pathos, all’insegna dell’onestà


CARMINE IOANNA
Badawi
(SoundFly – distr. Self)
8 tracce | 42.45 min.

 

«Registrare in Arabia Saudita è stato sicuramente molto particolare, lo studio era bene attrezzato, i tecnici erano dei nostri, il fonico era un ragazzo colombiano che lavora insieme a me a Cirque du Soleil. Volevo che questo album fosse il più onesto possibile, volevo raccogliere e cristallizzare le idee il più velocemente possibile, l’ho scritto proprio quando eravamo in Arabia Saudita. Ed è proprio in nome di questa onestà che registrarlo lì mi è sembrata la scelta più ovvia».

Un nuovo album all’insegna dell’onestà. È l’approccio che da sempre caratterizza la musica di Carmine Ioanna, il fisarmonicista irpino tra i più apprezzati nel mondo del jazz, sia in Italia che all’estero, che torna a quattro anni di distanza da Ioanna Music Company con il nuovo disco Badawi, pubblicato da NoWords, la collana strumentale dell’etichetta napoletana SoundFly (distribuzione Self). Un disco in tutto e per tutto arabo: interamente scritto in Arabia Saudita, registrato nei Valley Studios di Riyad il 29 novembre 2022, in una seduta intensa per preservare il respiro collettivo del gruppo e il clima di empatia.

Per l’occasione Carmine Ioanna ha avuto con sé un ensemble sui generis, con il solo italiano Giovanni Montesano (contrabbasso e basso elettrico), i brasiliani Robson Cerqueira (chitarra e mandolino) e Marco da Luz (percussioni), le canadesi Mitchell Grobb (violino) e Caroline Lemay (oboe). Inoltre nel brano Souk partecipa Luca Rossi: «Il souk è il mercato arabo e ho trovato tante somiglianze con i nostri mercati, con banchi, venditori, casino, odori, profumi, rumori, così volevo proprio un esponente della musica campana e napoletana. Quale miglior strumento se non la tammorra come ponte di congiunzione tra la nostra cultura popolare e quella mediorientale? Luca ha fatto un lavoro incredibile, sono molto contento e onorato che abbia accettato il mio invito e spero che piacerà anche al pubblico questa mescolanza di suoni».

Tra tango desertico e atmosfere variopinte di mercati, sabbie antiche e carovane in viaggio, la fisarmonica è la protagonista di Badawi, un lavoro ethno-jazz ricco di influenze, di storie e di umanità, ancora una volta di onestà: «La fisarmonica ha avuto e ha grandi esponenti nel jazz europeo, italiano e mondiale. Io cerco di raccontare la mia storia, la mia vita, andando oltre lo strumento; avendo cominciato a suonarlo da bambino, da piccolissimo, ho iniziato con un mio modo di suonare. Anche i miei ascolti, il mio percorso di crescita musicale proviene dall’ascolto di tante cose diverse e questo traspare nella mia musica. Il mio obiettivo è quello di essere onesto e di raccontare la mia storia, il mio modo di approcciarmi alla fisarmonica quando suono».

NoWords/SoundFly:
https://www.soundflystore.com/prodotto/badawi-carmine-ioanna/