Stavo leggendo che con Primavera di bellezza Beppe Fenoglio raccolse, in un mese e mezzo, una vendita di oltre duemilacinquecento copie e centosessanta recensioni. Nel 1959 aveva trentasette anni, quello era il suo primo romanzo dopo una raccolta di racconti e un romanzo breve. Numeri e dinamiche oggi impensabili, che suscitano riflessioni sull’editoria dell’epoca, sulla vita di un libro, sull’accoglienza da parte della critica.

Con la recensione di Renzo Stefanel sul nuovo numero di Classic Rock Italia – che ringrazio calorosamente – si avvia alla chiusura la piccola grande promozione del mio libro sui CSI. Piccola perché artigianale, realizzata cum grano salis insieme a Aliberti; grande perché tanti risultati sono stati sorprendenti e inattesi.

Mi piace che Renzo abbia sottolineato che “Più che la filologia, Zoppo cerca il senso”. La ricerca di un senso, la chiusura di un cerchio: così vanno le cose, così devono andare.