Nell’estate di quarant’anni fa non si poteva non conoscere Kalimba de Luna.
Avevo nove anni e la canticchiavo come tutti, anche se il mio disco dell’anno fu Musicante di Pino Daniele. Avrei scoperto solo dopo, in un percorso a ritroso di ascolto della discografia del grande esploratore del ritmo, che Tony Esposito aveva fatto parte della superband di Pino. Quella che, come raccontava Tullio De Piscopo, suonava con l’occhio della tigre.

Stasera per il quarto e ultimo appuntamento di Covergreen Fabio Canessa ed io avremo l’onore di intervistare Tony in un itinerario tra tempo, note, culture del mondo e pietre miliari della musica italiana. Vi aspettiamo alle 21.30 ai Giardini della Torre di San Vincenzo tra tamburi e racconti.