Le case del rock.
Big Pink, il cottage dei Traffic, il casermone di Zingonia dei primi Area.
Nel suo ultimo libro Andrea Gozzi ha sottolineato il rapporto tra spazio, luogo e suono, il passo successivo potrebbe essere una riflessione tra musica, architettura e psicologia nelle case rock. Come Le Prajou in Finistére per i CSI di Ko de mondo.
Stefano Solventi è entrato nel profondo del mio racconto cogliendo la relazione tra individui e collettivo, tra esperienze singole e suono d’insieme, con il suo consueto acume, con quella sensibilità che lo rende tra i più attenti commentatori di fatti musicali in circolazione.
E ha anche aggiunto, in merito al ragionamento d’apertura:
“Un po’ – questo Zoppo non lo scrive, mi assumo io la responsabilità del parallelo – come fecero Bob Dylan e The Band nella pancia della Big Pink: isolarsi come premessa e metodo per entrare in connessione o, meglio, in congiunzione con lo spirito profondo del tempo”.
Ha pienamente ragione, non ho citato esplicitamente Big Pink ma non possiamo non essere in sintonia sull’importanza del ritiro, la funzionalità dell’isolamento, la magia della connessione.
A proposito di luoghi e musica, non avevo mai avuto l’occasione di presentare un libro in uno studio di registrazione. Mercoledì 3 luglio racconteremo un po’ di CSI grazie all’Associazione Il Gufo nel cortile di The Vessel Recording, a seguire ci sarà la proiezione di Kissing Gorbaciov, i dettagli arriveranno presto.
Buona lettura su Sentireascoltare:
https://www.sentireascoltare.com/recensioni/donato-zoppo-csi-e-stato-un-tempo-il-mondo/