Le copertine sono fatte anche dal loro retro.
A volte è persino più importante del fronte.
Ci pensavo in questi giorni, dopo aver appreso della scomparsa di Tom Phillips, una figura autorevole di artista la cui importanza va ben oltre la manciata di cover realizzate (pensiamo a Eno, The Who e Dark Star).
Classe 1937, docente alla Ipswich School of Art, ha tra gli allievi più intriganti un certo Brian Eno, il quale lo presenta a Robert Fripp. Connessione perfetta.
Nel 1970 Phillips ha individuato alcune pagine di A Human Document, il romanzo del 1892 di William Hurrell Mallock: le ha scomposte, alterate e dipinte creando un’opera d’arte aperta dal titolo A Humument: A Treated Victorian Novel.
Un corto circuito di linguaggi, un cut-up verbovisivo con il nucleo pulsante a pagina 222. Nel 1974 quel frammento approda sul retro della copertina di Starless And Bible Black.
Una notte, una ferita, un tempo.