La storia del progressive italiano è costellata di piccoli e grandi festival. Dalla sua nascita, il prog tricolore si è espresso sul palco, da Viareggio al Parco Lambro, dal Be-In a Villa Pamphili: dal vivo sono esplosi gli amori per Jethro Tull, Genesis e Van Der Graaf, dal vivo PFM, Banco, Area, Osanna e Orme hanno costruito buona parte delle loro carriere. Discorso non molto lontano – mutatis mutandis – per il new prog dagli anni '80 ad oggi: in un contesto assai più ristretto, nostalgico e confinato alla nicchia dei cultori, festival come Tramonti e Vigevano, Veruno e Lugagnano, fino alla nuova direzione del Fasano Jazz o al Progressivamente, hanno favorito la diffusione del fenomeno evitandone l'oblio.
Negli ultimi anni la rassegna che ha avuto maggior risonanza è stata la Prog Exhibition romana. Dopo una prima edizione di enorme successo e responsi internazionali, si attendeva da tempo la seconda: quella del 21 e 22 ottobre 2011 ha sollevato meno clamore per la presenza di gruppi meno eclatanti, per il minore afflusso di pubblico, perchè in tempi di crisi anche gli esigenti e presenti ascoltatori prog hanno centellinato le apparizioni. Ciononostante il live-album celebrativo ribadisce l'atmosfera esuberante e vivace del Tendastrisce, per questa edizione caratterizzato soprattutto dai duetti.
Alcuni di questi sono inattesi e di gran classe, dal progressive folk degli Oak con Maartin Allcock all'altro Tull – ben più famoso e influente – Martin Barre, chitarra d'onore per il Biglietto per l'Inferno rinnovato in chiave folk; sempre signorile Mel Collins, suadente sax prestato ai dinamitardi Arti & Mestieri e alla più recente incarnazione rock-blues della Vic Vergeat Band (che gran classe Vic!). Se l'accoppiata Gianni Leone-Richard Sinclair non brilla per effervescenza, Steve Hackett è a suo agio nel contesto più robusto dei New Goblin; se il comeback dei Garybaldi con ospite Marco Zoccheddu non entusiasma, l'apparizione di Jenny Sorrenti con i nuovi Saint Just conferma la bontà di tale reunion.
Menzione speciale per tre nomi: StereoKimono e Bacio della Medusa riaffermano le anime del nuovo progressive italiano, eccentrico e visionario per il trio bolognese, acceso e d'antan per la focosa band umbra. La nuova anima dei New Trolls, quella progressive degli UT di Belleno e Salvi, solleva le sorti di questa due giorni, arricchita anche da una super jam con gli ospiti stranieri e Franz Di Cioccio, purtroppo non immortalata nel doppio cd.
D.Z.