Mudra Sounds XII.
Esiste un arco che va dalla PFM ai CSI. Attraversa gli Area e i Raw Power, il primo Alan Sorrenti e gli Uzeda. Il rock italiano che per un istante – a volte duraturo, intenso – ha alzato la testa respirando ossigeno internazionale. Per alcuni versi gli Afterhours ne fanno parte pienamente.
Amo Ballate per piccole iene. Un disco scuro, sofferente, teso. Guido Harari fece un lavorone sull’immagine. Come spesso accade l’incanto nasce dalla cattura visiva, e quando la musica è tosta, combattiva e avvincente, non svanisce e si completa. Greg Dulli aggiunse il resto in densità, piombo e pece.
Il Tao Te Ching insegna che il debole prevale sul forte, il molle prevale sul duro. Nel vuoto si prepara il pieno, nel vile si costruisce il nobile. Poi tutto torna in pristino, eterna incostanza.
Non so se Agnelli era in cammino sulla Via e si ispirava alla Virtù, santo principe lattante, ma alcuni passi portano proprio lì:
– Ogni alba avrà anche un po’ di morte dentro sè
Sii perfetto se precipiti
Non lasciar che il tuo percorso ti divori il ventre
E’ la fine quella più importante –