Il 23 aprile 1980 Jorge Luis Borges riceve il Premio Miguel de Cervantes.
È il più prestigioso riconoscimento letterario in lingua spagnola.
La TV nazionale lo intervista.
Affronta con Joaquin Soler Serrano una conversazione profonda, materica. Tra umani, occhi negli occhi. Uno dei due cammina e esperisce nei suoi altrove, notti di Efeso e stelle pulsanti.
Tra i tanti, un passaggio-forza mi inchioda:
– La vita dello scrittore è una vita solitaria. Si pensa di essere soli eppure, con il passare degli anni, se gli astri sono propizi, si scopre di essere al centro di un vasto circolo di amici invisibili.
Non siamo mai soli. Il circolo di amici invisibili ci accompagna con pagine, note e pellicole.
Le carezze degli antichi maestri e presenti.
Le costellazioni pensanti dalle volte del passato alla porta alchemica, San Pietro a Majella.
Passaggio obbligato ogni volta.
Anche con Federica in un fulmineo transito.
[Thanks Andrea Parente per la paziente foto]