Decenni fa, in una di quelle interminabili transizioni tra la costellazione e la caduta, scrivevo racconti. Pochi, meditati; riservati, aggiungerei. Novellette erotico-esoteriche che scorrevano tra la Immane Presa per il Culo e le sottili meccaniche da linguaggio in codice.
L’eros proveniva dal mio amore per Piero Chiara: sotterfugi di provincia, miserie sottocoperta, buchi della serratura, guardinghi ammiccamenti di fuoco. Il tessuto connettivo era tanto grottesco quanto sibillino. La sezione esoterica era intrisa di René Guenon, Elémire Zolla e Alejandro Jodorowsky – senza la chirurgia del primo, la nobiltà del secondo, le allegorie del terzo.
Questi scritti sono stati debitamente occultati. Riconosco ancora la bontà di alcuni contenuti, provo vergogna per la forma. Verbosa, prolissa, dilagante. Uno di questi però mi fece vincere un bel secondo premio a un concorso letterario. Era un affarino buttato giù di notte, in cui provavo a narrare le vicende di un loser affannato tra le correnti iniziatiche del buddhismo e i vitelloni di paese.
Quando ho scoperto la classifica di Amazon ho pensato subito a quella imprevista medaglia d’argento di gioventù. Il bello di queste competitive Amazon Charts è che sono come la vita: transeunti, impermanenti, da accogliere con un sorriso. Certo non ci vuole molto a superare una trattazione su Pro Tools, ma i segreti del missaggio restano sempre l’argomento inamovibile da ogni top list.