Spugnosi.
Ci nutriamo di suoni, parole, segni, simboli.
Rimettiamo in circolo, metabolismo emozionale. Reciproco sostentamento del tutto, diceva quel greco-armeno.
Napoli porosa, muri parlanti e angoli umidi di storie. La scrittura di GL Ferretti, rugosa di pietra e crepitante di legna. La linearità geometrica di Simenon, fitta sovrapposizione di vite e abissi in cui specchiarsi. Il piano rhodes di In a silent way, puntini di scintille galleggianti nell’oceano notturno. I lunghi campi silenti di Magnificat, medioevo pensoso e rituale, ombre e preghiere. Badmotorfinger ascoltato e riascoltato, accumulo di chitarre lancinanti col passo da mammut, risveglio elettrico e fragori in cima alle classifiche trent’anni fa.
Martedì 23 al Caffè Letterario di Lecce avremo il secondo appuntamento dell’Aperitivo Distorto dedicato al rock del 1991. Nel primo abbiamo visto il trionfo della Seattle ultra-loose grunge – recitava la velina al fuzz ciccione targata Sub Pop – e domani partiremo dal passato prossimo, quello degli anni ’80 di chi c’era già e aveva graffiato un decennio difficile. Nel 91 gli U2 di Achtung Baby, i REM di Out of Time, i Talk Talk di Laughing Stock avrebbero cambiato molte regole. Mysterious Ways.