A cavallo da Milano a Roma.
Una donna nuda in copertina.
Blues elettrico a tutto spiano.
Arie orchestrali ai confini del prog.
Live in studio senza rete.
Canzoni verità.
Vanity record.
La factory Numero Uno.
Long playing come esperienza.
Donne voraci in camera da letto.
La censura Rai.
Il trionfo nei jukebox.
Una rock band debordante: powerhouse, all’americana.
Il soggetto: l’amore e il non amore.
Luglio 1971. Mezzo secolo fa Lucio Battisti e Mogol pubblicarono un concept album, il loro primo 33 giri di inediti: fino ad allora si erano espressi con i 45 giri, simbolo della canzone di consumo, benché fossero piccole opere pop con lato a e lato b diversi ma speculari.
Ho raccontato Amore e non amore – la genesi, la grafica, i musicisti, il plot, le reazioni – in un libro uscito dieci anni fa. Ne parlerò di nuovo, narrando Battisti a tutto tondo, in tre incontri tra Toscana e Salento con Michele Cortese, il mio partner in crime one man-orchestra voce chitarra e prossemica. Le copertine le porto io. 23 luglio a Suvereto (LI) per Covergreen in bianco e nero; 25 luglio a Corigliano d’Otranto (LE) per le domeniche d’autore a Lu Mbroia; 27 luglio a San Foca (LE) per gli incontri all’Hotel Posia.