Negli ultimi anni i Beatles mi hanno fatto compagnia più del solito.
A volte sono stati determinanti in passaggi e svolte. Con Love in sottofondo – rectius: i Beatles sono sempre soprafondo, dalla terra sacra ai chakra superiori – ho scoperto come gira per bene la Ruota del Dharma.
Incroci e remix e dissolvenze e ping pong psichedelici tra padre e figlio, le racchette immaginarie di George e Giles che rimbalzano l’accordo fondante dell’occidente pop e le sinfonie percussive di Ringo, il loop perpetuo che chiude Revolver e apre le menti, la solitudine grigia di Eleanor Rigby che si colora di sitar, rickenbacker e magie corali.
Fine della ricreazione, ci urlavano da bambini con voce dittatoriale.
Ricreazione perpetua di rettitudine e amore, ci suggerisce con scintille e vipassana elettrica questo lp che scuote uno statico Natale.