In un periodo di particolare prolificità per Fabio Zuffanti, è bello che dal suo “giro” comincino ad uscire anche le prove dei suoi principali colleghi. Dopo la creatura Zaal di Agostino Macor e il bel disco di Luca Scherani arriva il debutto solista di Maurizio Di Tollo, batterista poliedrico che nel nuovo album si presenta come autore e musicista a tutto tondo.

Nell'ultimo lp della Maschera di Cera “Petali di fuoco” i più attenti avevano notato un contributo importante del percussionista abruzzese, ma “L'uomo trasparente” assorbe poco dalle sue collaborazioni, dalla vecchia militanza con le Distillerie di Malto e dalla nuova nella Maschera. E' proprio questo il suo punto di forza: invece di muoversi nel solco delle possibili variazioni sul tema rock sinfonico, Di Tollo mette in campo passioni “altre”, circondato da fidi compagni di viaggio.

Ne emerge un album eterogeneo, guidato da un suggestivo parco-influenze: David Sylvian, Peter Gabriel e la nostra canzone d'autore (il trittico Alice-Battiato-Fossati), il rock d'arte nordeuropeo tra Henry Fool e Centrozoon, alcune atmosfere alla Materiali Sonori. Il tono si muove tra l'intimista e il visionario, giochi di memoria e meditazioni metafisiche (vedi “Pioggia sulla memoria” e “Casomai”), con un'interessante attenzione al peso simbolico della parola. Secco e concentrico il rock di “Tannhauser”, dal respiro sinfonico quello di “La poesia della carne”, tra gli episodi più incisivi di un itinerario sonoro che scopre anche ipnotici raccordi strumentali (“Pioggia ripresa”).

Tra atmosfere futuribili e mistiche, Di Tollo si presenta come regista di un'operazione sorprendente e ricercata. Un ottimo inizio.

http://www.mauditollo.com

D.Z.