Irma Records pubblica il nuovo capitolo del progetto strumentale di Francesco Gazzara: una rilettura tastieristica – all’insegna dell’elettronica vintage – di 1984 di George Orwell tra riferimenti musicali, letterari e cinematografici
THE PIANO ROOM
2084
Irma Records | Self distribuzione
4 tracce + 3 bonus – 56′ 29”
«2084: The End Of The World di Boulaem Sansal – che riprende 1984 di Orwell immaginandolo in una distopica dittatura dello Stato Islamico – è stata una lettura recente, lo stimolo per immaginarne una sorta di soundtrack prima ancora che Hollywood faccia suo il tema ancora una volta. L’album 1984 dell’ex Genesis Anthony Phillips è invece un riferimento costante, acquistato in vinile poco dopo la sua uscita del 1981, da sempre un magnete tra le mie orecchie e la strumentazione analogica dell’era pre-midi. L’idea di un disco completamente elettronico nel sound ma ricco di contrappunto nel suo corpus armonico melodico viene proprio da lì. A questo vanno aggiunti la mia passione per le colonne sonore e il mio lavoro quotidiano come autore di soundtrack per la tv e il cinema. In particolare, per restare in tema di sonorità analogiche, lo stile di John Carpenter come soundtracker proprio dei suoi film».
Letteratura, musica, cinema. Tre aree del sapere importanti per ogni compositore, ma che per Francesco Gazzara acquistano un significato ancora più prezioso con l’uscita di 2084, il nuovo album del suo progetto The Piano Room, stavolta incentrato – come dichiarato dal tastierista romano – su 1984. A settant’anni dall’uscita del capolavoro di George Orwell, con in mente anche il libro dello scrittore algerino Boulaem Sansal e il cult-album dell’ex chitarrista dei Genesis Anthony Phillips, The Piano Room torna con un concept album strumentale, una suggestiva suite in quattro tracce composta, arrangiata e suonata dall’autore, che così ha omaggiato una lettura importante nella sua formazione ma anche i risvolti musicali e cinematografici con i quali è cresciuto e tuttora lavora.
Per comprendere il senso della nuova avventura The Piano Room, è decisivo addentrarsi nelle fonti che hanno offerto a Gazzara numerosi spunti compositivi in un album davvero unico nel suo genere per premesse, contenuto e risultati. Dichiara l’autore: «E’ soprattutto l’impatto del cinema ispirato a 1984 che ha lasciato il segno nella mia memoria: La Fuga di Logan di Michael Anderson, Brazil di Terry Gilliam e lo stesso Orwell 1984 di Michael Radford, o ancora L’Uomo Che Fuggì Dal Futuro (THX 1138) di George Lucas fino al Blade Runner di Ridley Scott, sono tutti esempi di arte assoluta – in cui immagini e musica si combinano genialmente – scaturita da interpretazioni del 1984 sempre ricche di dettagli diversi. Anche il rock ha detto la sua in proposito e spesso è stata la musica a trasmettermi nella maniera più diretta il messaggio orwelliano: 2112 dei Rush, i due 1984 di Phillips e Rick Wakeman, Diamond Dogs di David Bowie. Il fascino del capolavoro di Orwell si rinnova in ogni epoca, dimostrando attualità assoluta. Come interpretare proprio oggi la schiacciante presenza di un Grande Fratello informatico, che raccoglie i nostri dati a tappeto rendendoci tutti sudditi con gli stessi pochi diritti sempre più a rischio? A cominciare da quello d’autore, per restare in tema».
Al centro di 2084 troviamo un arsenale di tastiere dalle classiche sonorità dell’elettronica vintage (sia analogica che digitale): Polymoog, Arp 2600, Arp Odyssey, Prophet 5, Korg MS20, Mellotron, Hammond B3, pianoforte Yamaha CP80 e la inconfondibile drum machine Roland CR-78 (la stessa usata dai Genesis in Duke e da Phil Collins in In The Air Tonight), gestito come una vera orchestra sinfonica ma, e in questo sta un altro punto di forza del disco, partendo dal pianoforte. «La scelta è caduta su una serie di synth analogici affiancati dal Mellotron e dal mio inseparabile Hammond B3, con registri molto “prog” e pedaliera dei bassi in piena evidenza. La caratteristica distopico-futuribile è a sua volta sottolineata da qualcosa di più moderno, come i synth digitali Reaktor e Sylenth. Eppure tutto ciò non tragga in inganno, The Piano Room è ancora centrato sulla scrittura pianistica. Non a caso in tutta la suite risuonano anche le note di un pianoforte particolare: l’elettroacustico Yamaha CP80, vintage anche quello. Ho voluto assegnare le parti extra pianistiche ai vari sintetizzatori analogici come se si trattasse di strumenti di un’orchestra sinfonica, in base soprattutto alle caratteristiche di coloratura del timbro, più o meno caldo, e alle frequenze esaltate nel mix».
Francesco Gazzara è un compositore di musiche per il cinema e la tv dai primi anni Novanta. Ha lavorato con registi del calibro di Ferrara, Comencini e Del Monte, la sua band Gazzara è una delle colonne internazionali dell’acid-jazz, lounge e soul, mentre con The Piano Room ha voluto omaggiare il suo amore per il rock colto britannico, certo folk-prog e la musica di Canterbury. 2084 è il quarto titolo di The Piano Room, dopo The Piano Room (2006), Early Morning (2007) e Breath Feel (2009). Le tre tracce bonus contenute in 2084, in versione pianistica come sono state scritte in origine, si riallacciano proprio ai precedenti album The Piano Room.
Info:
2084 preorder:
http://www.thepianoroom.it/
Gazzara:
http://www.gazzara.org
Gazzara Plays Genesis:
http://www.gazzaraplaysgenesis.com/