In vista dell'atteso comeback in studio e della mai calante attenzione internazionale verso la celebre band, due editori italiani escono quasi in contemporanea con due testi molto simili dedicati ai Black Sabbath. Arcana non ha certo bisogno di presentazioni, così la sua collana TXT, dedicata da anni al commento dei testi delle maggiori firme del rock; Tsunami è una realtà giovane ma agguerrita che si sta ritagliando uno spazio importante nella saggistica hard & heavy italiana. In comune non solo l'oggetto della trattazione e l'inconfondibile diavoletto in copertina, ma anche il taglio: al centro i testi dei Black Sabbath, affrontati da diversi punti di vista.
Black Sabbath – Neon Knights. Testi commentati è il nuovo contributo di Eduardo Vitolo, giovane scrittore campano che analizza il songbook sabbathiano con un approccio “generalista”, favorito anche dalla collana TXT. Dopo il volo pindarico di Padalino sui Beatles, la rigorosa disamina di Bassotti su Lou Reed e il folleggiante excursus di Echaurren sui Ramones, Vitolo si muove con circospezione nelle grandi tematiche di Butler e soci: il satanismo – sia nelle reali intenzioni del quartetto che quello montato ad arte – e la poetica tardo-hippie, il pessimismo cosmico e la fantascienza, l'armamentario fantasy della fase con Dio, fino ad arrivare alle intriganti prese di posizione sulla tecnologia di Dehumanizer. Vitolo maneggia bene la materia cogliendo riferimenti e collegamenti, seleziona i testi più significativi (anche se avrei preferito un completo commento song by song), purtroppo talvolta inciampa in distrazioni imperdonabili (Hypgnosis non è un “artista americano”…).
Se il lavoro di Vitolo è da suggerire a chi non conosce ancora approfonditamente il lascito sabbathiano, Black Sabbath – Masters Of Reality. Dischi, musica e testi dell'era Ozzy è dedicato a quella fetta di fans – invero decisamente maggioritaria! – che vive per la fase storica 1969-1978. Trattasi di monografia specifica, realizzata però da un nome autorevole del giornalismo rock italiano: Stefano Cerati, attuale direttore del mensile RockHard e presenza frequente in ambienti heavy. Anche in questo caso il taglio conferito al saggio è generalista, con una preferenza per la traduzione del testo, adeguatamente commentato. Se Vitolo ha compiuto un volo d'uccello sulla poetica sabbathiana, Cerati ha maggior spazio per addentrarsi nel songwriting di Geezer Butler, principale autore dei testi nella fase trattata. Sogni e utopie personali e di un'intera generazione, paure e visioni, spiritualità e materialismo rock: Cerati naviga da esperto della materia, anche se a volte resta in superficie (la celebre quarta eccedente di Black Sabbath, il tritono meglio noto durante il Medioevo come “diabolus in musica”, avrebbe meritato un commento più dettagliato).
Due testi da leggere e consultare insieme: il primo come introduzione alla materia, il secondo come ulteriore disamina sulla fase più amata dei Black Sabbath.
D.Z.